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Spettacolo

Japanese Film Festival: il ritorno online

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Valentina Calissano

Ogni amante del cinema giapponese attende con trepidazione febbraio per una certa rassegna. E anche quest’anno potrà ritenersi soddisfatto, perchè per il 2022 il Japanese Film Festival è confermato online. Sarà visibile gratis in Italia dal 14 al 27 febbraio e vede ben diciannove pellicole in scaletta.

Come lo scorso anno, il Japanese Film Festival vuole diffondere a livello mondiale la cinematografia giapponese, tanto recente quanto storica. Grazie alla piattaforma online può raggiungere un pubblico molto vasto e uscire dai confini del continente asiatico. Per i fan italiani sarà quindi un’ottima occasione per recuperare film mai visti o pellicole molto famose altrimenti difficili da reperire.

Ecco una guida alla scelta delle pellicole da non perdere, evidenziate anche dalla Japan Foundation in Italia, con un focus su alcuni dei titoli disponibili nelle varie categorie e un aiuto pratico sulle modalità di fruizione.

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Dal film Masked Ward, di Kimura Hisashi. Foto: Japan Foundation.

Nuove modalità per il Japanese Film Festival online

Stavolta la maratona sarà meno intensa rispetto allo scorso anno: infatti la disponibilità di visione di ogni film è libera. Ciò significa che sarà possibile fruire della programmazione completa in qualunque momento e in qualsiasi ordine.

Tutti i film elencati nella scaletta, già disponibile online da gennaio sul sito ufficiale del Japanese Film Festival, saranno disponibili per l’intera durata della rassegna. È così possibile scegliere in anticipo quali film guardare, scorrere trame e cast, dare un’occhiata ai trailer.
Sarà necessario porre l’attenzione solo su due specifiche condizioni.

La prima scatta nel momento in cui si inizia a guardare un film: una volta premuto il tasto riproduci bisognerà terminare la visione entro 48 ore. Poi, superato questo conto alla rovescia, la pellicola risulterà non disponibile.

La seconda riguarda il fuso orario. L’ultimo giorno di festival è il 27 febbraio, ma la chiusura fa riferimento alle ore 23:59 del Giappone, che risulta otto ore avanti rispetto al fuso italiano. Dunque in Italia la proiezione cesserà alle 15:59 del 27 febbraio.

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Pellicole imperdibili nel Japanese Film Festival 2022

Dal film Rashomon, di Akira Kurosawa. Foto: Japan Foundation.

Tra le varie pellicole è imperdibile il grande classico, che quest’anno è Rashomon, di Akira Kurosawa. Proiettato per la prima volta nel 1950, il lungometraggio vinse il Leone d’oro al miglior film al Festival di Venezia e il premio Oscar come miglior film straniero.

La trama è incentrata sulla tendenza atavica dell’uomo a mentire. La vicenda, ambientata in epoca Heian ai confini di Kyoto, ruota attorno all’assassinio di un samurai. I personaggi parlano tra loro per risolvere il caso, ma tutti raccontano verità parziali o bugie.

Maria Novielli, docente di Storia del cinema e dell’animazione giapponese all’Università Ca’ Foscari, consiglia ai lettori di theWise Magazine la visione di diverse pellicole. Innanzitutto i due film di animazione, entrambi dell’autore Yoshiura Yasuhiro, che presentano un’ambientazione fantascientifica. Time to EVE the Movie (2010) tratta il rapporto tra umani e androidi, in un futuro dove la scienza giunge a chiedersi se i robot provano sentimenti. Patema Inverted (2013), invece, parla di due mondi a gravità opposte, divisi da un evento catastrofico. Patema si ritrova a testa in giù nel mondo di Age e, per tornare a casa, entrambi dovranno fronteggiare difficoltà, segreti e misteri.

Dal film Time to EVE The Movie, di Yoshiura Yasuhiro. Foto: Japan Foundation.

La docente segnala anche Bread of Happiness (2012), secondo lavoro della regista Mishima Yukiko, che ha confermato la sua abilità anche con le pellicole successive. Protagonista di questo film è Yo Oizumi, presente anche nel film Asakusa Kid, uscito invece su Netflix a dicembre dello scorso anno.

Completano i consigli tre film. Masked Ward (2020), di Kimura Hisashi, thriller ambientato in un ospedale e ispirato al vero diario di un medico; Aristocrats (2021), di Sode Yukiko, specchio della contemporaneità, riflette sulle differenze sociali in Giappone; infine Ito (2021), di Yokohama Satoko, un film di formazione che analizza la dualità tra innovazione e tradizione all’interno di una singola persona, la protagonista della storia.

Locandina di Bread of Happiness. Foto: Japan Foundation.

Categorie e temi

Tra le varie e disparate categorie trovano spazio anche i documentari. Quest’anno è presente un esclusivo docufilm sul sumo, SUMODO~The Successors of Samurai~ (2020), di Sakata Eiji, che si spinge oltre la scena del celebre sport giapponese. Riesce così a svelare un dietro le quinte della vita degli atleti di questa disciplina, rendendosi unico nel suo genere.

Altro docufilm è The God of Ramen (2013), di Innami Takashi. Questo lavoro racconta la storia di un celebre ristorante di ramen, in grado di attirare clienti a centinaia ogni giorno.

Dal documentario SUMODO~The Successors of Samurai~, di Sakata Eiji. Foto: Japan Foundation.

Un altro tema molto caro al cinema giapponese è il viaggio nel tempo. Infatti, anche in questa edizione non mancano film che hanno a che fare con la possibilità di rivivere il passato o conoscere il futuro.

Until the Break of Dawn (2012), di Hirawaka Yuichiro, parla della possibilità di rievocare i morti per una notte sola. ReLIFE (2017), di Furusawa Takeshi, vede il protagonista impegnato a rivivere un anno del liceo. Ultimo in ordine cronologico, It’s a Summer Film (2021), di Matsumoto Soushi, propone una trama lontana da tale tematica, se non fosse per la presenza di un ragazzo che viene dal futuro.

Infine, sono in programmazione alcuni lungometraggi di ambientazione storica: Mio’s Cookbook (2020), di Kadokawa Haruki, ricostruzione dell’epoca Edo attraverso il legame tra due donne di estrazione sociale differente, e The Floating Castle (2012), di Inudo Isshin e Higuchi Shinji, che porta alla ribalta la storia delle guerre civili in Giappone raccontando la rivolta di un piccolo villaggio contro Hideyoshi Toyotomi, samurai che voleva riunificare il Paese sotto la propria guida.

Il direttore Matsumoto Soushi. Foto: Japan Foundation.

Venti meno uno: il film non disponibile in Italia

Un film proposto online dal Japanese Film Festival risalta in Italia, ma per la sua assenza. Si tratta di Under the Open Sky, uscito lo scorso anno e diretto da Mishikawa Miwa. E forse è stata la trama a escluderlo dalla programmazione riservata all’Italia.

Il protagonista del film è infatti un ex mafioso della Yakuza che cerca di reintegrarsi nella società dopo aver scontato l’ultima pena in carcere. Tuttavia, nessuno vuole relazionarsi con lui proprio a causa della sua vecchia fama. Ciò lo porterà ad avere difficoltà in qualsiasi campo della vita quotidiana, nonostante il suo impegno nel dimostrarsi onesto.

Dal film Aristocrats, di Sode Yukiko. Foto: Japan Foundation.

Oltre a questa pellicola, molte altre hanno visto la luce durante il 2021. Quasi tutte sono incentrate sulla società contemporanea del Giappone e per lo spettatore estero diventano un binocolo su realtà altre. In questi film è possibile comprendere che in Giappone è ancora forte la disparità tra classi sociali, definite dalla scelta del lavoro e dal passato familiare.
Inoltre il ruolo della donna risulta fondamentale: sono le donne a prendere le decisioni più importanti, sono le donne a mostrarci la disparità di ceto, sono le donne a condurre le redini della famiglia e il destino della tradizione.

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Il successo del Japanese Film Festival online

La precedente edizione del Japanese Film Festival online ha coinvolto venti Paesi in tutto il mondo nell’arco di tre mesi. Ha raggiunto più di 210mila spettatori con una intensa programmazione di trenta film. Quest’anno le pellicole saranno venti, la loro visione sarà più diretta e sarà più semplice quindi riuscire a completare la maratona senza perdere nulla.

Per di più, questa nuova edizione apre il mondo del cinema giapponese ad altri cinque Paesi: Argentina, Bangladesh, Ecuador, Nepal e Perù. Diventa così sempre più capillare e accessibile la produzione del Giappone, che si avvicina in modo graduale e crescente ad avvolgere il pubblico mondiale.

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Valentina Calissano

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