Del rinnovo di contratto di Paulo Dybala con la Juventus si è iniziato a parlare nell’autunno scorso e, all’inizio, traspariva una certa fiducia.
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Con il passare dei giorni, poi diventati settimane e mesi, qualche dubbio è iniziato a nascere in più di un addetto ai lavori. Dubbi diventati certezze alla fine dell’ennesimo incontro tra la dirigenza juventina e l’entourage del giocatore. Paulo Dybala non rinnoverà il contratto con i bianconeri e lascerà Torino a parametro zero a fine stagione.
Alla Continassa il faccia a faccia tra Nedved, Cherubini e Arrivabene e i rappresentanti dell’argentino (l’agente Jorge Antun e il responsabile delle sponsorizzazioni Carlos Novel) non è stato risolutivo.
La società bianconera ha giocato al ribasso, proponendo un rinnovo con una cospicua percentuale delle cifre legata alle reti, ai risultati e alle presenze dell’argentino, forse anche in virtù dei tanti (troppi?) infortuni patiti dall’attaccante da quando veste la maglia della Juventus.
La mancanza di fiducia e il non essere considerato uno dei pilastri della squadra, oltre che il non aver accettato le richieste economiche, hanno fatto maturare la scelta della Joya.
Intanto le pretendenti (in Italia e all’estero) sono già alla porta.
Paulo Bruno Exequiel Dybala è arrivato alla Juventus nell’estate del 2015 per una cifra di circa quaranta milioni di euro. Il Palermo, sua squadra precedente, l’aveva acquistato tre anni prima dall’Instituto AC Córdoba, squadra in cui Dybala si è formato e che attualmente milita nella seconda divisione argentina.
In rosanero, per lui novantatré presenze tra Serie A, Serie B e Coppa Italia con ventuno reti segnate. Di queste, ben tredici nell’ultima stagione in Serie A col Palermo (oltre a dieci assist) prima dell’approdo a Torino, sponda bianconera.
Strappato alla concorrenza di diverse altre big, Dybala segna all’esordio in bianconero nella sfida di Supercoppa giocata contro la Lazio e porta a casa il primo trofeo della carriera (se si esclude la Serie B vinta con il Palermo).
Dopo un periodo di ambientamento, l’argentino è diventato uno dei giocatori più importanti della squadra. Nella posizione di trequartista, con ampia libertà di movimento e grazie al suo sinitro chirurgico, Dybala è riuscito a chiudere parecchie stagioni in doppia cifra di gol. Non solo numeri in campo ma anche personalità (seppur a sprazzi), ereditando da Pogba la maglia numero dieci che fu di Del Piero e Platini e, più recentemente, acquisendo i galloni da vice-capitano.
Per lui in totale con la maglia bianconera 283 presenze, 113 gol e 48 assist in sette anni.
Non più di qualche settimana fa, Maurizio Arrivabene aveva così commentato la domanda sul rinnovo di Dybala: «A fine febbraio incontreremo tutti i giocatori in scadenza. Guardiamo avanti e, oltre a quello di Dybala, dovremo discutere anche degli altri rinnovi. Lo faremo nei tempi corretti e con uno sguardo al futuro. Ottimismo? I contratti si fanno in due, ci può essere ottimismo da una parte e pessimismo dall’altra e viceversa. I rinnovi comportano una trattativa e ogni parte che vi partecipa si pone un obiettivo».
Nessuna corsia preferenziale per il numero dieci alle prese con l’ennesimo infortunio. Già, i problemi fisici: una delle cause della mancanza di continuità dell’argentino, capace di risolvere le partite da solo ma anche di risultare poco incisivo, a tratti svogliato.
Tra gli stop per infortuni (la maggior parte di natura muscolare), Dybala ha dovuto saltare sessanta partite da quando veste bianconero, una media di circa nove gare all’anno.
A ciò va aggiunto che nelle fasi cruciali del rapporto bianconero, le scelte societarie e la poca incisività del giocatore stesso non hanno permesso di fare il passo decisivo affinché Dybala diventasse il condottiero della squadra.
Dopo le prime (ottime) stagioni in bianconero, la decisione della Juventus di puntare tutto su Cristiano Ronaldo ha minato necessariamente la centralità nel progetto di Dybala. Proprio con l’addio del portoghese, però, il trequartista argentino non ha colto l’occasione per rendersi indispensabile per questa Juventus, che nel mercato di gennaio si è assicurata le prestazione di Dusan Vlahovic per sistemare un attacco che appariva troppo leggero per competere con le formazioni davanti.
Dopo il mancato rinnovo di Dybala con la Juventus, il giocatore classe 1993 sa che il prossimo sarà uno dei contratti più importanti della carriera. Si tratta di una scelta fondamentale.
Chi sono le pretendenti? Chi ne avrebbe più bisogno?
La lista della papabili è ampia: in Inghilterra le due squadre di Manchester, il Liverpool e soprattutto l’Arsenal. Tutte squadre che possono sicuramente permettersi l’ingaggio del giocatore e potrebbero facilmente inserirlo nell’organico. Poi il “solito” Paris Saint-Germain, che rischia di restare orfano di Kylian Mbappé, potrebbe inserirsi nella trattativa. Ma al momento le pretendenti più accreditate sono altre.
Innanzitutto guardiamo alla Spagna, iniziando dal Barcellona, che sembra vicinissima all’accordo con un altro futuro parametro zero d’occasione: il rossonero Franck Kessié. Sempre dalla penisola iberica è forte l’interesse dell’Atletico Madrid di Simeone.
Restando nei confini di casa troviamo l’ultima, forse più accreditata pretendente all’argentino, nonché la squadra che potrebbe averne più bisogno: l’Inter. Sanchez che sembra prossimo all’addio e la stagione a sprazzi di Lautaro Martinez potrebbero spingere Beppe Marotta a puntare Dybala. Sarebbe il perfetto regalo per mister Simone Inzaghi che avrebbe un giocatore di grande talento, che darebbe all’attacco nerazzurro nuove soluzione tattiche. E che garantirebbe agli appassionati di calcio italiani di godere ancora dei numeri dell’attaccante argentino.
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