Si terrà il 30 aprile la cerimonia di intitolazione al generale Carlo Terenziani della via di collegamento tra via De Sica e via Pasolini a Casalgrande. La cerimonia prevede il ritrovo alle ore 10 nella sala espositiva “Gino Strada”, dove verranno svolti i discorsi ufficiali da parte del Sindaco e delle autorità, a cui seguirà la presentazione del volume sulla storia di Terenziani da parte degli autori Capriglio e Montipò. Alle ore 11.30 seguirà il taglio del nastro della nuova strada, con inaugurazione dell’insegna ai due lati di ingresso della via. saranno consegnati dagli autori del testo “Il generale Carlo Terenziani – un reggiano ai vertici dell’Arma dei Carabinieri” copie omaggio ai presenti.
A gennaio 2022 è stato pubblicato un volume che ripercorre la vita e la carriera del generale dell’Arma Carlo Terenziani, ad opera dei ricercatori storici Marco Capriglio e Marco Montipò: il testo raccoglie, oltre alla biografia del generale, anche le testimonianze dei casalgrandesi che lo conobbero di persona.
Terenziani è un personaggio illustre, che ha ricoperto un ruolo importante nelle istituzioni. Nacque a Reggio Emilia nel 1917. Il legame tra i Terenziani e il territorio casalgrandese affonda le radici nell’Ottocento, quando Augusto Terenziani, padre di Carlo, divenne segretario del Comune di Casalgrande: era il 1885.Carlo, fin dalla giovane età, fu animato da uno spirito patriottico molto profondo, che lo portò nell’ottobre del 1933, all’età di sedici anni, ad iscriversi come Allievo al Collegio Militare di Roma. Già dal 1934, mise la firma per due anni come volontario. Nel settembre del 1937 partecipò alla leva nella classe 1917 e nel novembre del medesimo anno entrò come Allievo nell’Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena. Dopo due anni di corso, il 1° ottobre 1939, venne promosso a sottotenente e inviato presso la Scuola d’Applicazione dei Reali Carabinieri di Firenze.
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Con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale anche Terenziani partì per il conflitto e nel novembre 1941, fresco di promozione a tenente, partì per l’Africa Settentrionale dove rimase fino al 1934. Pochi mesi dopo il ritorno in Patria fu travolto dall’Armistizio. Il carabiniere, come molti militari italiani, scelse di non combattere più al fianco dei tedeschi e per questo venne arrestato e deportato nei campi di concentramento. Fatto prigioniero a Grasse, nella Provenza, venne internato con il numero di matricola 42.809. Rimase prigioniero fino alla fine del conflitto.
Dopo il conflitto, con il grado di capitano, prese servizio presso la Legione di Roma e nel 1948 venne trasferito al Battaglione Mobile della Regione Lazio, per arrivare alla Legione di Brescia nel 1964. Dal 1967 al 1969 prestò servizio a Cagliari, dove ebbe a che fare con i tristemente famosi sequestri di persona, che si perpetrarono dagli inizi degli anni Sessanta fino agli anni Novanta, raggiungendo il drammatico numero di circa duecento rapimenti.
Durante il suo comando, nel 1968, le forze di pubblica sicurezza riuscirono ad arrestare Graziano Mesina, il più famoso esponente del banditismo sardo del dopoguerra. Nel 1969, dopo una brillante operazione comandata direttamente da Terenziani, l’Arma dei Carabinieri riuscì a liberare un ostaggio sequestrato sempre da una banda di sardi. Si trattava di Egidio Bonanni, che era stato rapito a Roma il 21 ottobre 1969.
Il 30 gennaio 1980 divenne vice comandante generale dell’Arma dei Carabinieri. Questo era l’incarico più prestigioso che un Carabiniere potesse ricoprire, poiché il comando generale era affidato ad un membro dell’Esercito Italiano. Infatti, solamente dal 2000 l’Arma dei Carabinieri è diventata una forza armata autonoma rispetto all’Esercito Italiano. Ricoprì questo incarico fino al 29 marzo 1981, quando si congedò per limiti d’età. Ritiratosi a vita privata nella città di Bologna, si spense nel 2003, all’età di ottantasei anni. Come volle il generale, il suo corpo fu tumulato nella cappella di famiglia presso il cimitero cittadino di Casalgrande.
Queste e tante altre informazioni sul generale Carlo Terenziani nel volume, che verrà donato in occasione dell’inaugurazione della via, il quale contiene due speciali prefazioni: una delle figlie del generale e una del presidente della Sezione di Scandiano e coordinatore provinciale dell’Associazione Nazionale Carabinieri Ciro Di Girolamo.
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“Grazie alle ricerche storiche di questi ultimi anni – spiegano dall’amministrazione – si è fatta luce luce sulla vita di una persona, come il generale Terenziani, che dal punto di vista storico ed umano può essere certamente annoverato come esempio. Memoria di uomini che come il generale preferirono il campo di concentramento alla più facile e comoda scelta di adesione alla Repubblica Sociale. Uomini che per le loro doti raggiunsero i più alti gradi dell’organizzazione in cui militavano e che anche per questo ci rendono ora più orgogliosi della comunità in cui viviamo”.