Nelle librerie è uscita per i tipi di Adelphi la prima edizione completa, arricchita da sei taccuini inediti, del diario di guerra di Carlo Emilio Gadda, sottotenente degli Alpini durante la Prima Guerra Mondiale.
Da fervente interventista, Gadda aveva auspicato la guerra come «necessaria e santa», ma si rivelò uno scontro durissimo. Più ancora che con il nemico, il suo è stato un conflitto con la meschinità della « vita pantanosa » di caserma che spegne ogni aspirazione alla lotta, con l’incompetenza dei grandi generali, con l’«egotismo cretino dell’italiano» che di tutto fa una questione personale, con l’indegnità morale dei vigliacchi, degli imboscati e dei profittatori che costringevano gli Alpini a marciare con scarpe rotte.
Lo scontro più lacerante è tuttavia quello che il sottotenente Gadda ha con sé stesso. Uno scontro con l’orrore e la tristezza della solitudine, con un «sistema nervoso» viziato da «una sensitività morbile»: «Mi manca l’energia, la severità, la sicurezza di me stesso, proprie dell’uomo che … agisce, agisce, agisce a furia di spontaneità e di estrinsecazione volitiva».
La disfatta di Caporetto e la prigionia in Germania peseranno come un macigno sul bilancio della partecipazione di Gadda alla guerra, che si sentirà inutile e non partecipe dello sforzo bellico. La morte dell’amato fratello Enrico, aviatore, concluderà la serie delle delusioni e delle amarezze vissute dall’autore. Nonostante tutto, l’esperienza bellica resterà per Gadda un simbolo di giovinezza e di vitalità. Essa è stata per lui l’occasione di creare immagini, motivi e visioni per il futuro.
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Apparso per la prima volta nel 1955, il Giornale di guerra e di prigionia viene qui proposto in una versione completa, arricchita da sei taccuini inediti. Non una recensione questa, ma una segnalazione ai lettori della possibilità di “leggere” la prima guerra mondiale attraverso gli occhi di un giovane sottotenente di buona famiglia milanese, che affida alla carta le sue speranze, le sue paure e i suoi incerti progetti per il futuro.
Non l’esperienza di un singolo ufficiale, ma il racconto della vita del 5° Reggimento Alpini, iniziato a Edolo il 24 agosto 1915, con l’acquisto del quaderno stesso a cui Gadda affiderò le sue memorie.
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