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Ma quale Paese virtuale?

Published by
Michele Corato

Ieri sera, rectius, questa notte, scorrendo a tempo perso il moderno Carosello rappresentato dai reel di Instagtam, mi sono imbattuto nell’intervista a un noto Direttore di testata.
In questa intervista lo stesso offre al pubblico la sua chiave di lettura del festival di Sanremo e delle, all’epoca della registrazione, prossime elezioni regionali per Lombardia e Lazio; e ciò a far seguito alle polemiche sulle eccessive tematiche “di sinistra” trattate nel corso del Festival.

Nel breve stralcio dell’intervista pubblicato, il protagonista rileva come, a sua detta, vi siano due distinti Paesi: il Paese virtuale e il Paese reale. Ebbene, il Paese virtuale, “quello della sinistra”, è quello che ha vinto il 73º Festival mentre il Paese reale, quello “delle destre”, sarà quello vittorioso delle elezioni regionali [in linea con i sondaggi, prima della conferma elettorale, ndr].

Leggi anche: Perché le regionali sono importanti al di là delle regioni in cui si vota.

Non solo. A chiosa dell’analisi appena riportata viene precisato che: «Il Paese reale è una cosa; il Paese virtuale, al quale è ancorata la sinistra, è quella roba che abbiamo visto».
Fin qui non ci sono problemi, è un’opinione come tante, tuttavia ci si permetta di dissentire.

Al netto del Festival appena concluso e delle recenti elezioni, appare evidente che il Paese reale è rappresentato dal 66 per cento di share, numeri alla mano 12.256.000 di persone.

Le elezioni delle due Regioni, invece, hanno portato al voto il 37 per cento della popolazione per il Lazio e poco più del 41 per cento in Lombardia, in entrambi i casi l’affluenza più bassa di sempre. A mani basse possiamo affermare che questo, piuttosto, è il Paese virtuale.

La scarsa affluenza alle urne, il disinteresse per la politica e gli organi di rappresentanza, questi i reali problemi del Paese. Non chi bacia Rosa Chemical, non le foto strappate da Fedez, non la lettura alle 2 di notte delle parole del Presidente ucraino.
Finché non ci rendiamo conto di ciò che sta succedendo e che, in parte, è già successo, possiamo festeggiare tutte le vittorie (di Pirro) del mondo. Ma il problema permane, ed è un problema serio. 

La vera maggioranza del popolo non si sente più rappresentata dall’attuale politica o, che dir si voglia, l’attuale classe politica non è in grado di rappresentare la popolazione tutta e a comprova di ciò, ancora una volta, ha vinto l’astensionismo. E il Festival di Sanremo. 

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Michele Corato

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