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Curiosità

Il 17° Stormo Incursori e il loro basco color sabbia

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Marco Capriglio

Sufficit animus, basta il coraggio, è il loro motto. Nel nostro Paese, ogni Forza Armata ha la sua Forza Speciale, il suo corpo d’élite. Quella dell’Aeronautica Militare è il 17° Stormo Incursori, con sede all’aeroporto di Furbara.

Il nostro viaggio nelle Forze Speciali italiane continua, oggi in compagnia del generale a riposo Rinaldo Sestili, che dal settembre 2006 al settembre 2008 è stato comandante degli incursori dell’Aeronautica Militare.

Il generale Sestili (in piedi sulla prima automobile) sfila con gli incursori durante la parata del 2 giugno 2008. Tutte le immagini utilizzate in questo articolo sono per gentile concessione dell’intervistato.

Nelle sue parole, cos’è il 17° Stormo Incursori? Qual è la vostra peculiarità?

«Oggi, il 17° Stormo Incursori è l’unità di punta delle Forze Speciali dell’Aeronautica Militare. Esso è costituito da incursori in grado di svolgere tutte le missioni necessarie per poter rispondere all’attuale contesto internazionale che richiede lo sviluppo delle capacità di prevenzione e di intervento efficaci e tempestive, anche a grande distanza, in Operazioni Fuori Confini Nazionali (OFCN).

L’obiettivo del 17° Stormo Incursori è quello di selezionare, addestrare ed equipaggiare i futuri operatori delle Forze Speciali e gli operatori del Supporto Tattico Operazioni Speciali (STOS), al fine di far acquisire agli incursori la capacità di eseguire una grande varietà di missioni.

Tra queste, Special Reconnaissance (Ricognizioni Speciali), Direct Action (Azione Diretta), Military Assistance (Assistenza Militare), Hostage Release Operations (HRO) e Counter Terrorism Operations (Liberazione Ostaggi e Operazioni Antiterrorismo) o Strategic Reconnaissance (Ricognizioni Strategiche). Ma anche il soddisfacimento delle missioni più spiccatamente aeronautiche come le Airfield Seizure (operazioni di conquista di aeroporti), la predisposizione di Assault Zone in ambienti semi-permissivi o non permissivi attraverso l’impiego di Combat Controller Team (CCT) costituiti da incursori qualificati Air Traffic
Operator
(ATO) e Combat Weather Operator (CWO) al fine di garantire al Comando interforze per le Operazioni delle Forze Speciali (COFS) la massima operatività e versatilità nella scelta delle varie componenti di Forze Speciali a disposizione».

Leggi anche: Comandante Alfa, il “cuore di rondine” dei Carabinieri.

Gli operatori del 17° Stormo in lancio con il paracadute.

Qual è il ruolo di un comandante, in queste situazioni? Era operativo sul campo?

«La sua domanda richiama alla mia mente una miriade di ricordi, a diciassette anni di distanza da quando avevo assunto il comando, era il 29 settembre 2006, dell’allora Reparto Incursori dell’Aeronautica Militare (RIAM). Oggi, con orgoglio, posso apprezzare i grandissimi progressi fatti e la continuità di una tradizione che trae origine dagli Arditi Distruttori della Regia Aeronautica (ADRA).

Sempre con grande orgoglio posso affermare di essere stato il primo comandante del 17° Stormo Incursori, avendo speso tutte le mie energie e risorse per raggiungere questo traguardo, era il 2 aprile 2008, e la concessione della Bandiera di Guerra da parte del Presidente della Repubblica, il 14 luglio dello stesso anno, consegnata allo Stormo solo nell’anno successivo in occasione del centenario dell’aeroporto di Centocelle.

Non mi posso considerare un comandante “operativo” ma in quel delicato momento, di passaggio e di crescita del Reparto, il mio pensiero e il mio impegno è stato quello di creare una amalgama all’interno di una struttura come l’aeroporto di Furbara in cui coesistevano diverse realtà: gli Incursori, i Soccorritori e tutto il restante personale di supporto e di far realizzare le strutture e le attrezzature necessarie al raggiungimento degli
obiettivi fissati dalla Forza Armata.

L’attuale comandante, il colonnello Livio Albano, ritornato recentemente a Furbara in qualità di comandante, era stato, ai miei tempi, comandante
del Gruppo Operativo, avendo vissuto in prima persona nel 2003 la ricostituzione delle Forze Speciali dell’Aeronautica Militare. Lui è sicuramente un comandante operativo a tutti gli effetti».

Lei ha parlato di soccorritori. Cos’è il C – SAR?

«C – SAR è acronimo di Combat Search and Rescue e si riferisce a operazioni “specifiche” in cui una persona isolata, o più persone, vengono recuperate da ambienti ostili, in genere con l’esistenza di minacce alla forza di recupero. L’azione è compiuta da una task force o un commando, comprendente elicotteri e/o aerei da attacco impiegati in supporto».

Leggi anche: Il 9° Col Moschin, insieme all’incursore Renato Daretti

Dopo il congedo ha continuato a spendersi per l’Aeronautica Militare, e oggi è segretario nazionale dell’Associazione Arma Aeronautica.

«Dal 2018 sono il segretario generale dell’Associazione Arma Aeronautica – Aviatori d’Italia, che conta circa trentamila associati distribuiti tra le 254 Sezioni e 206 nuclei distribuiti su tutto il territorio nazionale. Ho il compito di assicurare il funzionamento di tutti gli Uffici e Servizi della Presidenza nazionale, di emanare disposizioni sulle attività delle Sezioni e provvedimenti esecutivi legati alle deliberazioni dell’Assemblea generale dei soci e a quelle del Consiglio direttivo nazionale, concernenti la vita dell’Associazione a tutti i livelli.

Ho intrapreso, proprio nel mio periodo di comando al 17° Stormo, insieme ad altri colleghi dell’Ente, la strada di creare, all’interno del Reparto, una Sezione dell’Associazione Arma Aeronautica che ha preso luce dal 2008 con la denominazione di “Ladispoli-Cerveteri” e di cui sono stato il primo
presidente di Sezione per ben dieci anni».

Presidio della zona dopo la discesa in fast – roping.

Cosa avete in programma per il vostro centenario? E intanto, cogliamo nuovamente l’occasione di farvi gli auguri!

«Quest’anno, in occasione del Centenario dell’Aeronautica Militare, la nostra Associazione collabora attivamente e concretamente con la Forza Armata, su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo è la perfetta riuscita delle celebrazioni e la divulgazione della cultura aeronautica al fine di
incoraggiare, promuovere, organizzare ed attuare iniziative dirette a diffondere le attività aeronautiche a livello sportivo, professionale ed amatoriale a tutti, con particolare riguardo nei confronti dei giovani.

Auspico che, numerosi cittadini, memori dei loro trascorsi nella nostra Arma Azzurra, ma anche coloro che hanno particolare inclinazione per le attività aeronautiche ed aerospaziali e/o che praticano od abbiano praticato sport aeronautici, possano iscriversi alla nostra Associazione. Non perdete l’occasione, visitate il nostro sito istituzionale e seguirci sui nostri social Twitter, Telegram, Facebook, Instagram e YouTube. Imparate a conoscerci!».

Lasci un messaggio ai nostri lettori!

«Nell’inviare un caloroso saluto a tutti i lettori, vi aspettiamo a braccia aperte, sia che siate stati in Aeronautica sia in caso contrario, tra i nostri associati!».

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Marco Capriglio

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