Arriva finalmente la notizia sui mutui che tutti attendevano: vediamo insieme che cosa cambierà d’ora in poi.
Una bellissima notizia riguardo i mutui a tasso variabile. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha centrato perfettamente il bersaglio. In questo articolo vi spieghiamo cosa cambierà.
Da mesi chi ha acceso un mutuo a tasso variabile vive nell’incertezza a causa dei continui rialzi dei tassi di interesse imposti dalla Banca Centrale europea. La ragione è semplice: è necessario contrastare l’inflazione. Ma per farlo milioni di famiglie ci stanno rimettendo solti perché costrette a pagare rate sempre più alte.
Chi non riesce più a far fronte a questi rialzi rischia di andare incontro a una situazione tremenda: il pignoramento della casa. In pratica la banca si riprende l’immobile e lo mette all’asta. Il Governo Meloni ha deciso di intervenire sia per aiutare milioni di famiglie e imprese in forte difficoltà, sia per dare nuovo slancio al mercato immobiliare che, da un anno, è in sofferenza.
Molti, infatti, preferiscono rinviare a tempi migliori l’acquisto di una casa proprio per evitare il rischio di non riuscire a sostenere le rate. Del resto ottenere un mutuo a tasso fisso nel 2023 è quasi impossibile visti i requisiti reddituali e le garanzie che vengono richieste dagli istituti di credito.
Mutui a tasso variabile: ecco la novità
Il Governo Meloni è intervenuto per agevolare chi ha in corso un mutuo a tasso variabile. Costoro sono stati, infatti, i più penalizzati dagli aumenti dei tassi di interesse voluti dalla Banca Centrale europea per contrastare la spinta inflazionistica.
Le banche hanno accolto la proposta del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti di accettare la richiesta dei titolari dei mutui di allungare la durata dei finanziamenti. Spalmate su un periodo più lungo, le rate mensili tornerebbero ad essere un po’ più leggere. Negli ultimi mesi, infatti, le rate dei mutui a tasso variabile sono diventate ingestibili con rialzi importanti. In media chi ha un mutuo a tasso variabile in corso oggi paga circa 275 euro in più rispetto solo ad un anno fa.
C’è da puntualizzare che, però, anche se le rate si abbasseranno come naturale conseguenza dell’allungamento del mutuo, trattandosi di un tasso variabile, continueranno ad essere soggette alle oscillazioni dei tassi di interesse che potrebbero salire ancora. Al vaglio del Governo vi era anche l’idea di proporre alle banche di concedere rate mensili dall’importo fisso anche per i mutui a tasso variabile.
Evidentemente questa soluzione non ha ottenuto una risposta affermativa. In ogni caso le banche hanno ricordato che, già prima della proposta da parte del Governo, si era deciso per una maggiore flessibilità e che i titolari di un mutuo possono sempre ricorrere alla rinegoziazione o alla rimodulazione del finanziamento in corso.