Oggi sia i ragazzi più giovani che gli adulti passano tanto tempo sui social: ecco cosa ha scoperto la scienza
La tecnologia ha cambiato il mondo, cosa che è sotto gli occhi di tutti. Come si fa oggi a vivere senza uno smartphone oppure un computer? Sembra davvero impossibile. Probabilmente, però, è giusto che sia così, perché è necessario evolversi grazie a novità in grado di incidere positivamente sulla vita di ciascuno di noi.
In tal senso, ormai i cellulari rappresentano uno strumento a dir poco fondamentale. Dalle chiamate all’utilizzo dei messaggi: poter comunicare con più persone a distanza (anche contemporaneamente) è assolutamente pazzesco. In tempi non sospetti, nessuno o quasi avrebbe mai immaginato che l’uomo avrebbe potuto spingersi fino a questo punto. Eppure è successo.
Un altro novità importante è di certo l’avvento dei social network. Il via lo ha dato Facebook, creato il 4 febbraio del 2004 e attualmente gestito dalla potente azienda informatica Meta. Il sito, all’epoca, fu fondato da Mark Zuckerberg, Eduardo Saverin, Andrew McCollum, Dustin Moskovitz e Chris Hughes, fra le mura della prestigiosa università di Harvard (Stati Uniti). Tale avvenimento ha segnato l’inizio di una nuova era, che pian piano ha coinvolto miliardi di persone in tutto il mondo.
Da allora il mondo dei social si è espanso a dismisura. Facebook è divenuto più che altro un social ‘per adulti’, mentre i giovani si sono fiondati in massa su Instagram e su altre piattaforme come Tik Tok, Snapchat e Twitch, abbandonando o comunque mettendo in secondo piano la creatura di Zuckerberg.
I social in sé per sé sono sicuramente un’idea geniale, poiché generano delle vere e proprie community online. Allo stesso tempo, però, possono danneggiare non poco la nostra salute mentale, di conseguenza è bene evitare di abusarne. Il problema è che oggi, specialmente tra i ragazzi, si sta verificando proprio questo scenario.
Ecco quanto tempo passare sui social: così migliora la salute mentale
Uno studio pubblicato su Technology, Mind and Behaviour, che ha coinvolto 230 studenti universitari per due settimane, sostiene che bisognerebbe stare sui social soltanto 30 minuti al giorno, al fine di stare bene da un punto di vista psicologico.
In questo modo diminuiremmo significativamente alcuni sintomi come ansia, depressione, solitudine e paura di sentirsi esclusi. Dettagli che possono condizionare fortemente la nostra quotidianità, limitando non poco la produttività di ognuno di noi. Per cercare di rendere al massimo in qualsiasi campo, infatti, è necessario che ci sia una serenità di fondo.
Stare bene prima di tutto con se stessi per stare bene anche con gli altri. A volte, quindi, una disintossicazione dai social potrebbe essere l’ideale per dare una svolta alla propria vita. Secondo i ricercatori, conta soprattutto l’impegno nel limitare l’uso giornaliero delle piattaforme che, spesso, ci tengono incollati al telefono. La chiave del successo, in poche parole, è autolimitarsi. Così facendo migliorerà la nostra salute mentale.