Siete senza internet e vi “appoggiate” al wifi del vicino che non ha messo una password di sicurezza? Scopriamo se si tratta di un reato
Al giorno d’oggi le compagnie telefoniche offrono tariffe molto convenienti per chi volesse attivare una linea internet in casa. Reti da 100 mega e anche da un giga vengono offerte a 20-30 euro al mese e sono tutte flat. Insomma per un utente medio che utilizza internet per vedere contenuti, scaricare e videogiocare ormai non è un problema economicamente rilevante l’attivazione di una linea.
Se non siete tipi da contenuti streaming o da videogame e non siete interessati a scaricare contenuti sui vostri pc, (pratica sempre meno diffusa vista la qualità attuale dei servizi in streaming) potreste anche semplicemente fare una flat sul cellulare ed evitare di pagare due abbonamenti internet.
Insomma la pratica dell’allaccio “furtivo” alla rete del vicino è retaggio di un recente passato e probabilmente di interesse esclusivo da parte di chi vuole commettere qualche atto illecito. Ma poniamo il caso che la rete cellulare non funziona e che voi vi troviate nell’esigenza di connettervi ad internet.
Vagliando le varie reti wi-fi in zona trovate anche quella del vicino e decidete di approfittarne, visto che non ha messo una password di sicurezza, in questo caso state commettendo reato?
Allacciarsi alla rete wi-fi del vicino è reato?
Nel caso in cui il vicino non si sia curato di proteggere la propria rete con una password, collegarsi alla sua rete non costituisce illecito. Diverso invece il caso in cui la password esiste e noi l’abbiamo violata: in questa circostanza, infatti, il nostro ordinamento prevede una pena fino a 3 anni di reclusione per chi si introduce in maniera abusiva in un sistema informatico protetto da un sistema di sicurezza e vi mantenga l’accesso contro la volontà, implicita o espressa, del proprietario della linea.
Per quanto riguarda la creazione di una password, non si tratta semplicemente di proteggersi dall’uso abusivo della connessione, ma di proteggersi da eventuali reati commessi da terzi. Il reato si verifica nel caso in cui un soggetto esterno sfrutti la nostra connessione priva di password per finalità illecite, come scaricare illegalmente contenuti protetti da diritto d’autore.
In questo caso, se il reato viene riscontrato dalla Polizia Postale a subirne le conseguenze sarà l’intestatario della linea, il quale avrà il compito – qualora possibile – di dimostrare che non è stato lui a macchiarsi del reato, ma che a compierlo è stato un soggetto terzo che si è intrufolato nella sua linea.
Anche nel caso in cui il titolare della rete fosse in grado di dimostrare la propria innocenza, avrebbe in ogni caso messo in atto una condotta negligente.