Una domanda che molti si pongono è quanti contributi servono per avere l’assegno di accompagnamento. Scopriamolo insieme.
Non tutti i soggetti disabili hanno diritto all’assegno di accompagnamento. Per ottenerlo è necessario soddisfare determinati requisiti. In questo articolo vi spieghiamo tutto nei dettagli.
Partiamo con il precisare che per ottenere l’assegno di accompagnamento con la legge 104 è necessario avere un’invalidità certificata pari al 100%, cioè totale. Ma non è sufficiente: è necessario che il soggetto venga ritenuto non autonomo nelle attività che prevedono spostamenti. In pratica per ottenere l’assegno di accompagnamento oltreché che disabili al 100% è necessario essere non autosufficienti.
La disabilità e la mancanza di autosufficienza devono essere certificate da un un’apposita commissione Asl e da un medico dell’Inps. È possibile fare richiesta per ottenere l’assegno di accompagnamento accedendo direttamente al sito dell’Inps. In alternativa ci si può rivolgere ad un Caf o ad un patronato. Qualora la commissione dell’Asl non vi riconoscesse l’invalidità al 100% e la mancanza di autosufficienza, è possibile fare ricorso in Tribunale per ottenere una nuova valutazione.
Assegno di accompagnamento e contributi: ecco la verità
Come anticipato per avere diritto all’assegno di accompagnamento è necessario soddisfare determinati requisiti che riguardano la salute del soggetto. Ma che cosa accade se una persona non ha mai lavorato e, quindi, non ha mai versato contributi? Ha diritto lo stesso a ricevere l’assegno di accompagnamento?
A differenza dell’assegno ordinario di invalidità per il quale è necessario aver versato almeno 5 anni di contributi, per l’assegno di accompagnamento non funziona così. Una persona può riceverlo anche se non ha mai versato contributi. Questa prestazione, infatti, si basa unicamente sullo stato di salute del disabile ed è indipendente dall’età, dal reddito e dalla situazione contributiva. L’importo dell’Assegno di accompagnamento è soggetto a rivalutazione e, quindi, cambia ogni anno. Per il 2023 corrisponde a 527,16 euro e viene erogato per 12 mensilità: non prevede né la tredicesima né la quattordicesima. L’assegno di accompagnamento non è soggetto a Irpef e, a differenza della pensione di invalidità – anch’essa erogata anche in mancanza di contributi – non richiede nessuna soglia massima di reddito.
C’è un’altra questione su cui è necessario fare chiarezza: nonostante per ottenere l’assegno di accompagnamento sia necessario avere un’invalidità al 100% e non essere autosufficienti, esso non implica l’inabilità. Questo significa che, secondo la normativa attualmente in vigore, una persona disabile al 100% che percepisce l’assegno di accompagnamento può comunque lavorare e produrre reddito. Ricordiamo che i soggetti con invalidità al 100% e non autosufficienti possono fare richiesta per ottenere l’assegno di inclusione, il sussidio che, a partire da gennaio 2024, prenderà il posto del Reddito di cittadinanza. In caso di persone con invalidità gravissima l’importo dell’aiuto sarà di 630 euro al mese più eventuali 150 euro per l’affitto.