Novità per i pagamenti elettronici: più controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, ma non solo, le restrizioni sono molte.
L’Italia si conforma sempre di più alle nuove politiche europee che vedono una spinta al pagamento elettronico sia a una digitalizzazione generale per semplificare i processi burocratici. A ciò si aggiunge anche una maggiore sicurezza per gli Stati contro l’evasione fiscale in quanto i pagamenti elettronici vengono registrati in automatico. Con il nuovo anno aumenteranno anche i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate sull’utilizzo del denaro presente sui conti correnti: le uscite tramite prelievo che superano i 10mila euro al mese, anche frazionate, dovranno sempre essere giustificate per evitare controlli aggiuntivi per rischio evasione.
Considerando anche i limiti sul pagamento in contante (rialzati rispetto agli anni precedenti dal Governo Meloni), aumentano le domande sull’utilizzo di tutto quel denaro prelevato. Inoltre, a partire dal 1° gennaio del prossimo anno sarà obbligatorio rendere noti gli estremi dei pagamenti trimestrali se il singolo beneficiario supera la soglia delle 25 transazioni transfrontaliere. La regola infatti vuole aiutare tutti gli Stati membri europei a individuare e controllare le imprese che cercano di evadere attraverso la vendita di beni e servizi fuori dai confini.
La nuova misura introdotta ha una funzione antievasione volta a contrastare le frodi realizzate nella vendita transfrontaliera di beni e servizi ai consumatori finali negli Stati membri. Due distinti gli obblighi: quello di conservare le informazioni relative ai servizi di pagamento e quello di comunicarle mettendole a disposizione dell’Agenzia delle Entrate. Il mancato adempimento causerà l’applicazione delle sanzioni amministrative previste. La conservazione e la trasmissione dei dati dei pagamenti transfrontalieri è prevista per tutti gli istituti come banche, Poste Italiane, la Banca centrale europea e le banche centrali nazionali.
A queste vanno aggiunte poi anche le diverse PA, sia a livello nazionale che a livello regionale e locale. Per questo si dovrà obbligatoriamente conservare la documentazione che riporterà le informazioni in merito ai beneficiari di pagamenti transfrontalieri effettuati in ogni trimestre. C’è però da ricordare che l’obbligo si applicherà soltanto se verranno superati i 25 pagamenti transfrontalieri allo stesso beneficiario. Tutto ciò servirà alla lotta all’evasione fiscale che mette in ginocchio il nostro Paese da troppo tempo, creando un effetto rebound con tasse fino al 40% del guadagno.
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