In pensione oltre i 70 anni di età: mazzata da Governo ed INPS | Non ci sono fondi

Incredibile ma vero: la maggior parte dei contribuenti potrebbe andare in pensione addirittura dopo i 70 anni. Vediamo i dettagli.

Già l’età pensionabile a 67 anni sembra troppo spostata in avanti, figuriamoci poi se si arriva a 70 e oltre. Eppure è quello che succederà a sempre più persone. In questo articolo vi spieghiamo come cambieranno le pensioni.

Pensione dopo i 70 anni
Brutte notizie riguardo le pensioni-(Ansa foto)- Thewisemagazine.it

Da settimane a Palazzo Chigi si discute su come far andare le persone prima in pensione. E poi, colpo di coda, l’Inps ci avverte che gran parte dei lavoratori potranno smettere di timbrare il cartellino solo dopo i 70 anni. Ma come è possibile? La legge Fornero, infatti, ha stabilito che per andare in pensione occorre avere 67 anni di età e almeno 20 di contributi. Eppure ci sono situazioni in cui a 67 anni un soggetto non ha diritto alla pensione. In questo marasma si spera che Governo e sindacati trovino la quadra per uscire dall’impasse creata dalla riforma dell’ex ministro Elsa Fornero.

Ecco chi andrà in pensione dopo i 70 anni

A 70 anni, un tempo, si giocava con i nipotini. In futuro, invece, gran parte delle persone di quest’età saranno costrette a lavorare per maturare i requisiti utili alla pensione.

Chi andrà in pensione dopo i 70 anni
In alcuni casi 20 anni di contributi non bastano/ Thewisemagazine.it

Come anticipato l’età pensionabile in Italia è 67 anni con almeno 20 di contributi. Ci sono, però, due casi in cui una persona non può andare in pensione nemmeno se soddisfa tali requisiti. Il primo caso è rappresentato da coloro che, pur avendo già spento 67 candeline, non hanno ancora raggiunto 20 anni di contributi. Il secondo caso è ancora più insidioso perché è rappresentato da coloro che, pur avendo sia 67 anni di età sia 20 anni o più di contributi, non hanno maturato un assegno sufficiente per avere diritto alla pensione.

Infatti per poter andare in pensione è necessario che l’importo dell’assegno  previdenziale sia pari almeno a 1,5 volte l’importo dell’Assegno sociale. Quest’ultimo è soggetto a rivalutazione e, dunque, cambia ogni anno. Per il 2023 il valore dell’assegno sociale è stato fissato a 503,27 euro. Pertanto, per andare in pensione a 67 anni nel 2023, è necessario aver maturato un assegno previdenziale pari almeno a 756 euro. Diversamente bisognerà continuare a lavorare fino a 71 anni. Considerando che, la maggior parte delle persone che va in pensione ora e che andrà in pensione nei prossimi anni  rientra nel sistema contributivo puro, questa situazione sarà sempre più frequente.

Infatti il sistema contributivo puro- entrato in vigore con la riforma Dini del 1996 – tiene conto unicamente dei contributi versati. Ma se una persona guadagna poco o lavora part time, i contributi saranno pochi e poco sarà, quindi, l’importo dell’assegno previdenziale maturato. Va da sé, pertanto, che in futuro saranno sempre di più i lavoratori che non riusciranno a maturare l’importo minimo per poter andare in pensione e che saranno costretti a lavorare fino a 71 anni.

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