In arrivo una novità assoluta per l’Italia: il salario minimo. Vediamo insieme chi guadagnerà di più e di quanto.
Se ne parla da anni e finalmente – o purtroppo, a seconda dei punti di vista- è arrivato il momento: a breve potrebbe essere introdotto il salario minimo orario. La premier Giorgia Meloni si è dichiarata aperta al dialogo con i sindacati e con il Centrosinistra.
La questione è sul tavolo della politica da tanto tempo, ma tra il dire e il fare, nessuno ha mai trasformato la proposta in legge. La premier Giorgia Meloni, nelle scorse ore, si è detta pronta ad aprire un dialogo con i sindacati e con l’Opposizione riguardo al salario minimo.
Ma intanto Confindustria è già sul piede di guerra, dicendo che i contratti collettivi nazionali prevedono già una paga oraria superiore alle 9 euro l’ora, la soglia in fase di valutazione come salario minimo orario. Da Forza Italia arrivano altre obiezioni: no ad un salario minimo ma sì a salari ricchi per tutti. Insomma, la partita non si prospetta facile.
Salario minimo: ecco cosa succederà
L’idea è di fissare nella cifra di 9 euro la paga minima oraria di un lavoratore. La proposta sta riscuotendo consensi in una bella fetta della popolazione. Secondo quanto emerso da un recente sondaggio, il 70% dei cittadini si dice favorevole all’introduzione di una paga minima per legge.
E ciò che colpisce di più è che ad essere favorevoli sono anche gli elettori di Centrodestra: il 62% di chi ha votato Forza Italia e il 60% degli elettori di Lega e Fratelli d’Italia sono favorevoli all’introduzione di questa misura di sostegno alla povertà. A favore anche il 60% dell’elettorato di Italia Viva che, tra i partiti di opposizione, è l’unico a essersi dichiarati contrario alla soglia minima legale.
La maggior parte degli intervistati non pensa che il salario minimo possa creare l’effetto opposto a quello desiderato: cioè un appiattimento verso il basso di tutti gli stipendi. Come quasi nessuno pensa che questa misura possa, in qualche modo, incentivare disoccupazione e lavoro nero. Infine addirittura il 68% dei cittadini ritiene che un salario minimo imposto per legge sarebbe meglio del solito modo di stabilire i compensi dei lavoratori, cioè attraverso una contrattazione tra imprese e sindacati.
Ma il salario minimo sarebbe davvero la soluzione al problema? Molti lavoratori dipendenti, in base ai loro contratti collettivi nazionali, prendono già più di 9 euro l’ora. Il vero problema è che gran parte delle persone, soprattutto giovani, hanno contratti senza tutele, lavorano poche ore e in modo discontinuo. Per questo motivo non riescono ad arrivare a fine mese.