Mutui, non c’è pace per gli italiani: nuova stangata per chi ha il tasso variabile

Nuova stangata sui mutui a tasso variabile: la Banca Centrale europea non dà tregua e milioni di famiglie sono in ginocchio.

Luglio si è concluso con un nuovo rialzo dei tassi di interesse. Chi ha un mutuo a tasso variabile deve fare i conti con rate sempre più alte. Vediamo insieme cosa succederà.

Nuova stangata sui mutui
Rate dei mutui sempre più alte/ Thewisemagazine.it

Sono davvero mesi tremendi per chi ha in corso un mutuo a tasso variabile. La Banca Centrale europea continua ad alzare i tassi di interesse nel tentativo di contrastare l’inflazione. L’ultimo rialzo si è registrato il 27 luglio portandoli al 4,25%: una percentuale così alta non si vedeva dal 2008. E il peggio non è ancora arrivato poiché, secondo le stime degli esperti, i tassi di interesse continueranno a crescere almeno fino a settembre 2024. Questo comporterà rate dei mutui a tasso variabile sempre più alte e sempre più famiglie in ginocchio.

In questi ultimi mesi molti hanno tentato la rinegoziazione con il proprio istituto di credito per ottenere condizioni più vantaggiose; altri hanno preferito la surroga e hanno cambiato banca. Il Governo Meloni è al lavoro per agevolare le famiglie in difficoltà ma bisogna tenere conto che le banche sono istituti privati e, quindi, non si può fare una legge che imponga di abbassare le rate dei mutui.

Mutui: ecco la nuova stangata

Chi ha acceso un mutuo almeno cinque anni fa, oggi si trova a pagare una rata mensile pari quasi al doppio. Ma anche solo rispetto a un paio di anni fa gli aumenti sono notevoli e allarmanti. A pagare il prezzo più alto, come sempre, chi ha meno possibilità e non può estinguere il mutuo in anticipo.

Allarme mutui
Milioni di famiglie in difficoltà/ Thewisemagazine.it

Solo fino al 2021, per un mutuo sopra i 250mila euro, il tasso di interesse era dell’1,49% mentre per i mutui di importo compreso tra 125mila e 250mila euro i tassi erano dell’1,71%. Oggi queste percentuali sono quadruplicate. Il rischio è che, non riuscendo più a pagare le rate, molte famiglie vadano incontro al pignoramento della casa.

Anche se i prezzi degli immobili sono molto più cari al Nord, la situazione peggiore la stanno vivendo al Sud dove, generalmente, gli stipendi sono più bassi. Non solo: il fatto che molte famiglie non riescano più a pagare i mutui, sta mettendo a rischio anche la tenuta delle banche. La Banca Centrale europea continua con la politica dei rialzi ma forse non è questa la strada giusta visto che, ad oggi, non si stanno ottenendo i risultati sperati. Gli esperti di economia sottolineano che per contrastare l’inflazione che sta colpendo durissimo da un anno, il primo passo da fare è aumentare gli stipendi rilanciando così il potere d’acquisto delle famiglie. Secondo step: maggiore controllo sui prezzi da parte dell’Europa e sanzioni dure a chi specula creando danni enormi all’economia.

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