Avete la tendenza a fare previsioni negative su voi stessi e gli altri? Probabilmente soffrite della sindrome di Cassandra.
Di sicuro avete conosciuto qualcuno che tende a vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto, qualcuno che affronta ogni evento della vita partendo dal presupposto che qualcosa possa andare storto o peggio che non ci sia la possibilità di un esito positivo. In alcuni casi si tratta di cinismo indotto da delusioni e frustrazioni, ovvero un meccanismo di difesa atto a proteggere questo soggetto dalle possibili delusioni e che dunque tenderà a mantenere basse le proprie aspettative.
Ci sono volte, però, in cui questa tendenza al negativo è talmente radicata nel soggetto da non essere più un meccanismo consapevole, ma un qualcosa di connaturato alla persona stessa. Si tratta in questo caso di pessimismo? Sì certo, ma quando la tendenza alle previsioni negative è una costante, si va persino oltre sfociando in quella che gli psicologi chiamano “Sindrome di Cassandra”.
Il nome prende spunto dalla mitologia greca e più di preciso dal mito di Cassandra, bellissima principessa di Troia, figlia di Priamo ed Ecuba, che venne maledetta dal dio Apollo. Il dio del Sole rimase talmente colpito dalla bellezza di quella ragazza da decidere di farle il dono della preveggenza per convincerla a concedersi a lui.
Cassandra accettò il dono, ma non volle mai piegarsi alle lusinghe di Apollo. Così il dio, vendicativo come tutte le divinità greche, decise di lasciarle le visioni infauste del futuro, ma di far sì che queste non corrispondessero alla realtà. Di fatto dunque, Cassandra divenne profeta di sventure che non si verificavano mai, il che portò i suoi concittadini a credere che fosse pazza e dunque a non darle più ascolto e ad emarginarla.
Quali sono i sintomi e come superare la Sindrome di Cassandra
Come fare a capire quando una persona è affetta da questa patologia? Il primo segnale a cui bisogna fare attenzionare è la mancanza di autostima, spesso infatti questi soggetti non credono per nulla in loro stessi. Contemporaneamente queste persone hanno sempre il bisogno di mettersi alla prova e di ottenere l’approvazione dagli altri per sentirsi gratificati. Inoltre tendono a cadere in atteggiamenti vittimistici e depressivi. Ovviamente tutto questo si lega ad una visione sempre tetra del futuro personale e altrui.
Ma è possibile superare questo stato? Andare oltre è possibile ma richiede un lavoro interiore molto delicato e complesso. La prima cosa che bisogna fare è andare alla radice del problema, capire qual è stata la causa scatenante di questo meccanismo mentale autodistruttivo. Non è semplice, dunque potrebbe essere necessario richiedere l’aiuto di un professionista.
Mentre si cerca la causa di questo problema, si può cominciare a mettere in atto un meccanismo di sostituzione. In pratica è consigliato affiancare alla previsione nefasta i dati reali e oggettivi, così da poter fare un raffronto e capire come stanno effettivamente le cose. Dopo qualche tempo svilupperete una maggiore capacità di osservazione, ma anche una maggiore consapevolezza sulle vostre forze e sulla realtà che vi circonda. Acquisirete con il tempo maggiore autostima ed una visione meno tetra del futuro.