Se non verrà riconfermata Opzione donna, le lavoratrici potranno ancora andare in pensione a 60 anni? Vediamo insieme.
Su Opzione donna pende un grande punto interrogativo. Se venisse cancellata, le donne potranno ancora smettere di lavorare a 60 anni grazie a qualche altra misura? In questo articolo vi spieghiamo tutto.
Opzione donna non è mai diventata una misura di pensione anticipata strutturale. Questo significa che, ad oggi, ogni anno si ripresenta il quesito se verrà rinnovata oppure no. Quest’anno più che mai, visto che il Governo Meloni intende destinare più risorse ad altre opzioni come Quota 103 e Quota 41. Tuttavia, considerando che la maggior parte delle donne lavora in modo discontinuo e ha uno stipendio più basso dei colleghi uomini, misure con un requisito contributivo così alto vanno a vantaggio soprattutto della platea maschile. Cosa succederà alle donne prossime ai 60 anni se Opzione donna non verrà riconfermata?
Pensione a 60 anni: ecco la verità
Ad oggi Opzione donna è stata una piccola garanzia per milioni di lavoratrici che sono riuscite a smettere di lavorare qualche anno prima. Se dovesse venire cancellata le prospettive non sono buone.
Partiamo già dicendo che il Governo di Giorgia Meloni ha riconfermato questa forma di prepensionamento ma con parecchie limitazioni. Fino al 2022 tutte le lavoratrici con 35 anni di contributi potevano andare in pensione già a 58 anni con Opzione donna. Dal 2023, invece, questa misura si rivolge unicamente a: caregiver, lavoratrici con invalidità pari o superiore al 74%, dipendenti di aziende in crisi. Inoltre l’età pensionabile è stata alzata a 60 anni a meno che non si abbiano dei figli: chi ha un figlio può andare in pensione a 59 anni, chi ha due o più figli può ritirarsi a 58 anni.
Queste limitazioni sono state imposte per finanziare Quota 103. Quota 103 consente di andare in pensione a 62 anni con 41 di contributi però non ha riscosso il successo sperato in quanto prevede un grosso limite: chi va in pensione con Quota 103 riceverà un assegno previdenziale che non potrà superare il quintuplo del trattamento minimo. Pertanto chi avrebbe diritto ad una pensione più alta subirà delle perdite.
Sul tavolo delle proposte per il 2024 ha fatto capolino il ritorno di Quota 96. Questa misura prevede il pensionamento a 61 anni con 35 di contributi. Era stata abolita dal Governo Monti con l’introduzione della legge Fornero. Potrebbe essere inserita ma solo per alcune categorie molto specifiche come gli addetti ai lavori usuranti che, però, sono perlopiù uomini. E, in ogni caso, l’età pensionabile sarebbe di 61 anni. Pertanto se Opzione donna verrà cancellata, per una donna – a meno che non abbia un’invalidità pari o superiore all’80% o almeno 41 anni di contributi prima dei 60 anni –sarà impossibile riuscire ad andare in pensione a 60 anni o prima. Solo le lavoratrici con invalidità pari o superiore all’80% potranno andare in pensione a 56 anni o, addirittura, a 51 se la disabilità riguarda la vista.