In arrivo un nuovo aiuto che sostituisce il Reddito di cittadinanza. Ecco chi ne ha diritto e come fare domanda.
L’abolizione del Reddito di Cittadinanza sta creando parecchio malumore tra le forze politiche che lo ritengono uno strumento utile, e soprattutto tra le persone che ne hanno beneficiato. Ma al suo posto è in arrivo una nuova forma di sostegno, che dovrebbe avere come obiettivo non solo quello di aiutare economicamente chi ne ha bisogno, ma anche di aiutare i percettori a reinserirsi nel mondo del lavoro.
L’inserimento nel mondo del lavoro è sempre più difficile, e intanto il costo della vita aumenta sempre più, costringendo le persone a fare rinunce su rinunce. In un contesto economico-sociale, tutt’altro che florido, il Reddito di cittadinanza appare come una sorta di panacea di tutti i mali.
Questa forma di sostegno, tuttavia, è stata soppressa, perché ritenuta poco adatta all’inserimento lavorativo. In arrivo, infatti, una nuova forma di aiuto per chi è in difficoltà, che si chiama Supporto formazione lavoro.
Addio Reddito di cittadinanza, arriva il Supporto formazione lavoro
Dunque in una fase storica non certo rosea, il Reddito di cittadinanza ha rappresentato un’ancora di salvezza per tantissime famiglie italiane. Tuttavia era risaputo che la premier Meloni non fosse favorevole a questa forma di sostegno. Ma con la sospensione del Reddito, i nuclei familiari indigenti non saranno in alcun modo lasciati soli. A sostituire il Reddito, infatti, arriva il Supporto formazione lavoro, che entrerà in vigore a partire da settembre 2023.
Si tratta di un’indennità di 350 euro al mese, percepibile per un massimo di dodici mesi. La domanda per ottenere questa nuova modalità di sostegno va fatta tramite il portale della piattaforma Inps, utilizzando lo Spid. Dopo aver inoltrato la domanda, verrà effettuata una verifica dei dati Isee. Tuttavia la liquidazione del beneficio avverrà solo dopo che il richiedente si sarà recato in un Centro per l’impiego.
Il sostegno decade qualora il beneficiario rifiuti una proposta di lavoro a tempo indeterminato con una retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi. In caso di lavoro a tempo determinato, il luogo dell’impiego non deve distare più di 80 chilometri. C’è grande attesa per la partenza di questa nuova misura, perché gli italiani in seria difficoltà per colpa dell’aumento costante dei prezzi sono tantissimi e stanno chiedendo a gran voce una mano al Governo Meloni.