Quanto deve fatturare un libero professionista con Partita IVA per avere uno stipendio netto di 1300 euro? Vediamolo insieme.
Quando si parla di stipendi si pensa sempre ai lavoratori dipendenti ma, molto spesso, vengono tralasciati i lavoratori autonomi con Partita IVA. In questo articolo vi sveliamo quanto deve fatturare un libero professionista per arrivare ad avere uno stipendio netto di circa 1300 euro al mese.
Oggi vivere con meno di 1300 euro al mese è praticamente impossibile specialmente nelle grandi città come Milano o Roma dove affitti e spesa alimentare sono particolarmente costosi. Ma un libero professionista non sa mai quanto arriverà ad incassare: ogni mese è un’incognita per chi viene pagato unicamente in base a ciò che fattura. I liberi professionisti, inoltre, hanno anche l’onere di pagarsi i contributi previdenziali e, in caso di malattia, perdono denaro come perdono soldi anche per ogni giorno di vacanza. Per diverse categorie di lavoratori autonomi non è così scontato raggiungere almeno la soglia dei 1300 euro netti ogni mese.
Partita IVA: ecco quando bisogna fatturare
Prima di fare ogni altra considerazione è necessario premettere che il guadagno netto dipende molto anche dal tipo di partita IVA. Il regime forfettario, ad esempio, gode dell’applicazione di un’aliquota unica al 15%, a cui possono aderire coloro che hanno ricavi annui entro gli 85mila euro. Discorso diverso per chi ha una partita IVA ordinaria che dovrà pagare l’Irpef in base si diversi scaglioni di reddito e poi l’ IVA al 22%.
Chi ha una partita IVA a regime forfettario, per arrivare ad uno stipendio netto mensile di 1300 euro, dovrà fatturare almeno 1700- 1800 euro al mese. Per avere uno stipendio di 1600 euro, il fatturato dovrà essere non inferiore ai 2000 euro mentre se l’obiettivo è raggiungere uno stipendio netto di 2000 euro al mese allora è necessario fatturare almeno 2500. Naturalmente chi, invece, ha una partita IVA ordinaria dovrà fatturare ben di più per ottenere le stesse cifre al netto di Irpef, IVA e contributi pensionistici. Indicativamente, per incassare 1300 euro al mese, un libero professionista con partita IVA ordinaria deve fatturare almeno il doppio.
Tutti questi calcoli si basano sull’ipotesi che il Governo di Giorgia Meloni, con la riforma fiscale, non stravolgerà troppo lo schema degli scaglioni Irpef. Allo studio ci sono ancora tre ipotesi di schema anche se il più probabile pare il seguente:
- un’aliquota al 23% per i redditi fino a 28.000 euro;
- un’aliquota al 35% per i redditi compresi tra 28.001 e 50.000 euro;
- infine per i redditi superiori a 50.000 euro resterebbe l’aliquota al 43%.
Da quest’anno, tuttavia, è stata introdotta la Flat tax incrementale: un’aliquota al 15% che si rivolge alle Partite IVA e che si applica sulla parte di reddito eccedente rispetto al reddito più alto dichiarato negli ultimi tre anni con una franchigia del 5%. La Flat tax incrementale non può però essere applicata oltre la soglia dei 40.000 euro.