Un investimento redditizio per il futuro dei nostri bambini: tutto quello che c’è da sapere sul Buono fruttifero postale per minore.
Può sembrare un controsenso investire e risparmiare in tempi di crisi economica e in tempi in cui è assolutamente necessario stringere un po’ i cordoni della borsa. Invece, proprio in un periodo di difficoltà e dubbi sul futuro, al futuro è bene pensare. Soprattutto al futuro dei nostri figli: per questo può essere molto utile investire in Buoni Postali. Non serve una fortuna, ma possono bastare anche 1.000 euro. Tutto quello che c’è da sapere.
Parliamo dunque del Buono fruttifero postale per minore che, anche a fronte di un piccolo esborso può essere uno strumento per garantire una certa stabilità economica ai nostri figli o ai nostri nipoti. Si tratta di un investimento redditizio per il futuro dei nostri bambini, anche alla luce del fatto che trovare lavoro è sempre più difficile e, quindi, anche avere in futuro una pensione per molti potrà essere un’utopia.
Insomma, gli investimenti, compatibilmente con la propria situazione, vanno fatti soprattutto in periodi di maggiore incertezza. L’ideale da attivare in occasione di un compleanno o di un battesimo, per esempio. Sostanzialmente le Poste italiane hanno pensato a uno strumento che permetta di accumulare un capitale importante per un bambino. Ecco come orientarsi su una scelta importante.
Il Buono fruttifero postale per i nostri ragazzi
Iniziamo dicendo che il rendimento del Buono fruttifero postale per minori dipende dalla durata dell’investimento e dal tasso di interesse che viene applicato. Si può investire una somma minima di 50 euro, fino a un importo massimo di 50.000 euro per ogni minore. La data di scadenza coincide con il compimento del 18esimo anno di età del minore e, quindi, con il raggiungimento della maggiore età.
Solitamente si parte con il 2,5% per il primo anno per poi arrivare al 4,5% del 18esimo anno. Si tratta di uno strumento molto importante, anche perché può godere di una tassazione agevolata del 12,50% sulle rendite e non si deve pagare una imposta sulla successione. In generale, si possono avere rendimenti totali vicini anche al 60% al netto dell’imposizione fiscale.
Particolarmente interessante la proporzione se si investe la somma di 1.000 euro, che abbiamo preso come stella polare, alla nascita del bimbo. In diciotto anni i 1.000 euro saranno più che raddoppiati, trasformandosi in 2.043 euro. Una cifra che, peraltro, può crescere ulteriormente (da qui l’avvicinamento anche al 60% se si versano regolarmente i soldi per esempio a ogni compleanno).