Cambia tutto per quanto riguarda la riforma delle pensioni. Il governo ha chiarito cosa accadrà: i vantaggi e gli svantaggi della manovra.
Uno dei temi più caldi è quello della riforma del sistema pensionistico. L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni è al lavoro su una serie di punti che verranno discussi nelle prossime settimane. A quanto pare, però, ci saranno dei cambiamenti evidenti.
La Legge di Bilancio 2024 è sul tavolo del governo ormai da diversi giorni. Uno dei temi principali è senza dubbio quello delle pensioni. Delle modifiche che potrebbero incontrare una serie di ostacoli per via delle risorse ridotte che l’esecutivo ha a disposizione.
Dunque, chi si aspetta una riforma delle pensioni radicale sotto tutti i punti di vista rimarrà profondamente deluso. Tuttavia, ci sono una serie di cambiamenti che potrebbero essere apportati dal governo. Questo non solo per quanto riguarda l’aumento degli importi e le pensioni anticipate.
Riforma pensioni: le modifiche con la Legge di Bilancio
La riforma delle pensioni non sarà strutturale come quella che in molti speravano che fosse dopo le promesse fatte durante la campagna elettorale. Questo proprio perché la priorità economica del governo vira verso altre problematiche e le risorse a disposizione sono effettivamente poche. Tuttavia, ci sarà una revisione su alcuni punti.
Il primo obiettivo è avere un piano integrativo per i giovani, con l’obiettivo di favorire l’accumulo di risorse nel corso degli anni lavorativi. Spingendoli in questo modo ad aderire a fondi pensionistici complementari con contributi statali e agevolazioni fiscali. Per il governo è importante sostenere i più giovani nel loro percorso pensionistico, soprattutto per quei ragazzi che si trovano ad avere carriere professionali precarie e discontinue.
Le altre priorità dell’Esecutivo riguardo alle pensioni restano due costanti che si presentano ogni anno:
- Pensione anticipata per tutti
- Aumento degli importi delle pensioni
Per questi punti però non c’è certezza proprio perché le risorse scarseggiano. Quindi è complicato per il momento poter definire una vera e propria riforma pensionistica. Tra le questioni da affrontare dal governo ci sono ancora le misure come Quota 103 e Opzione Donna. In ballo però ci sono anche le ipotesi:
- Estendere a tutti Quota 41: che prevedere il pensionamento a tutti coloro che hanno raggiunto i 41 anni di contributi.
- Riportare in auge Quota 96: che prevede il pensionamento a 61 anni con contributi versati per 35 anni.
- Allargare la platea dei beneficiari di Ape sociale: si vorrebbe ampliare la lista.
Per il momento si attendono i risultati del nuovo Osservatorio ideato proprio per quanto riguarda le pensioni con un decreto apposito, in modo da capire come poter agire sulle pensioni.