I papà italiani continuano ad essere discriminati nella cura dei figli. Anche gli ospedali non permettono loro di stare accanto ai piccoli.
Sembra ormai scontato pensare che la cura dei figli spetti anche ai papà, ma non è sempre così. Nel nostro Paese, infatti, persistono diversi stereotipi culturali che di fatto escludono i padri dall’occuparsi dei bambini. Se è vero che ancora in molte famiglie è presente un forte divario nel prendersi cura dei bambini piccoli, per papà che vorrebbero farlo sono presenti tante barriere da parte della società.
Non solo il congedo obbligatorio del papà che nel nostro Paese è stato introdotto da poco ed è uno dei più brevi in Europa, ma pensiamo anche se un papà si trovasse solo con suo figlio in un centro commerciale italiano, all’aeroporto o altre aree pubbliche. Nella maggior parte dei bagni del Belpaese i fasciatoi e altri servizi per neonati sono collocati nei bagni delle donne e questo rende la vita complicata ai papà soli con i loro figli.
I papà sono discriminati in ospedale, ecco perché
Le discriminazioni dei papà sono un argomento di cui si parla molto poco in Italia e, dunque, pare sia un problema di poco conto. Nel nostro Paese, infatti, quando si parla di discriminazioni di genere si parla esclusivamente di questioni femminili e nemmeno gli stessi movimenti maschili si occupano di come sia difficile per un padre far valere i propri diritti nella società. Eppure si parla di un problema molto serio, che altri paesi hanno già risolto.
Forti stereotipi di genere impediscono di portare la questione al dibattito pubblico, anche se molti padri nel quotidiano si rendono conto che non hanno ancora lo stesso peso della mamma e che le difficoltà sono tante. L’unico argomento emerso, infatti, è la questione dei padri dopo un divorzio o una separazione. Ma poco si parla di quanto importante sia il ruolo del papà in ogni momento, anche in una coppia saldamente unita. Stereotipi sulla virilità impediscono ai papà di potersi lamentare. Allora spesso sembra che ciò, ancora una volta, debba toccare alle mamme, spesso alle mogli e compagne di questi papà ostacolati.
Come è accaduto in una lettera pubblicata sul sito Ied (Invalidità e diritti), che parla della condizione dei genitori caregiver all’interno degli ospedali italiani. Una donna ha scritto lamentandosi che negli ospedali esiste il “letto di mamma”, per assistere i bambini disabili ricoverati. Questo, secondo la donna, discrimina i papà che devono accompagnare i loro bimbi.
“Siamo nel 2023 e in alcuni ospedali esiste solo il letto di mamma – racconta -, perché le cure sono appannaggio delle madri. E i papà? I padri che vogliono assistere i figli non sono contemplati, continuando a riproporre un vecchio retaggio culturale dove alla donna spetta la cura e al padre solo il mantenimento economico”.