Imparare a riconoscere i sintomi è essenziale, per capire subito di cosa si tratta: ecco i tipici della febbre spaccaossa, che oggi fa preoccupare.
Siamo in un periodo delicato, per quanto riguarda la salute pubblica. Da un lato, come ormai sappiamo tutti, è in circolazione una nuova variante del virus Sars-CoV-2, responsabile della pandemia che nel 2020 e nel 2021 ci ha costretti per molti mesi a casa. In questi giorni, però, quello non è l’unico allarme: ecco cos’è la febbre spaccaossa e perché si è tanto preoccupati.
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Sebbene in Italia la malattia che genera questi sintomi, per i quali ha assunto proprio quel nome così pauroso, non sia endemica ed autoctona, in realtà sono già sei i casi confermati dal Ministero della Salute. Uno si trova in Lazio e gli altri cinque si trovano in Lombardia: ecco cos’è la febbre spaccaossa, cosa la causa e quali sono i motivi per cui si è così preoccupati.
Febbre spaccaossa: zanzare, focolai e sintomi
Questa febbre, sebbene venga chiamata così, in realtà di chiama Dengue ed è causata dal morso di zanzara Aedes: quando questo insetto punge una persona infetta, veicola su di sé il virus che viene poi trasmesso alle altre persone che verranno punte dalla stessa zanzara. Al momento, quindi, non è stato segnalato alcun contagio diretto tra esseri umani. Una delle zanzare più coinvolte in questa diffusione è la Aedes Aegypti, tipica delle regioni tropicali. Quella che invece sta determinando i primi casi in Italia è la zanzara tigre, Aedes Albopictus, presente nel nostro territorio fin dal 1990.
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Questa malattia causa sintomi molto importanti, che solitamente compaiono meno di una settimana dopo la puntura. Si tratta di mal di testa, dolori muscolari, febbre alta, nausea e vomito; solo in una percentuale che va dall’1 al 5% dei casi si manifestano difficoltà respiratorie e danni multiorgano. Nel 75% dei casi, però, la malattia è del tutto asintomatica, almeno in una prima infezione; se però lo stesso soggetto si ammala di nuovo, allora la reazione immunitaria può essere davvero pesante.
Al momento esistono due vaccini contro la Dengue. Il primo è raccomandato per chi ha già avuto questa malattia e quindi per chi vive in zone dove tale patologia è endemica. Il secondo, invece, è un tetravalente, diretto contro i quattro sierotipi del virus e indicato per chi sta per viaggiare nelle zone dove tale patologia è diffusa. In Italia, comunque, la situazione è sotto lo stretto e vigile controllo delle autorità sanitarie.