Mentre l’OMS plaude ai progressi registrati nel mondo nella lotta contro il fumo, altri severi provvedimenti vengono messi in atto nell’Unione Europea, Italia inclusa.
“Vietato fumare”: sempre di più ed in un numero sempre crescente di ambienti. Tanto interni quanto anche esterni, come locali all’aperto, dehor e tavolini di pertinenza di bar, ristoranti e pub, nonché fermate di treni, bus, metro e traghetti. Sempre più difficile la vita per i tabagisti insomma che, senza confine, vedono ridursi inesorabilmente gli spazi dedicati al loro vizio irrinunciabile.
La stessa OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha di recente riconosciuto i progressi che in tutto il mondo sono stati raggiunti in termini di contrasto al fumo, con la Svezia capofila nella lotta, giunta nel 2022 ad abbassare il tasso di fumo nel Paese all’esiguo 5,6%, con la previsione di scendere al di sotto del 5% entro l’anno in corso.
In Italia sono trascorsi 20 anni dalla Legge Anti Fumo sostenuta dall’ex Ministro della Salute Girolamo Sirchia e la situazione attuale vede il Governo in carica muoversi in totale sintonia con quello dei nostri “cugini” d’oltralpe, ovvero i francesi: i quali, come confermato dalla Prima Ministra Élisabeth Borne, ha deciso di intraprendere una dura linea di contrasto vietando le sigarette elettroniche anche all’aperto.
Borne, inoltre, ha dichiarato pubblicamente che la nuova legge di bilancio del Governo francese prevista per il 2024 includerà un programma ancora più esteso di contrasto al fumo, in modo da ridurre il più possibile le 75.000 morti che la Prima Ministra ha ricordato essere la quota di decessi per fumo registrata nel Paese ogni anno. Ed al contempo contrastare la possibilità che nuovi giovani fumatori prendano il vizio.
Anche il Ministro della Salute del Governo italiano in carica, Orazio Schillaci, ha annunciato l’adozione di provvedimenti simili: i primi previsti in arrivo saranno rivolti alle sigarette elettroniche, alla fine di Ottobre, ed introdurranno i divieti all’aperto tanto temuti dai fumatori. Il piano anti fumo del Governo ha incontrato anche molti oppositori, ma ad ora l’esecutivo sembra intenzionato a mantenere la rotta verso una società “Smoke-Free” (o quasi).
Assai diversa, invece, la situazione in Germania dove, nonostante la ratifica del 2005 della Convenzione Quadro sul Controllo del Tabacco che tra i provvedimenti include anche il divieto di fumo in luoghi pubblici, al momento le politiche sul fumo risultano assai più tolleranti e lassiste. Tanto da far risultare il Paese al 34esimo posto su 37 nella lista che valuta l’efficacia delle misure anti tabacco dei Paesi aderenti.
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