Una nuova pandemia si prospetterebbe all’orizzonte con annesse vaccinazioni. Ecco che cosa potrebbe accadere e cosa faranno le istituzioni
Gli ultimi anni sono stati davvero ardui da affrontare dal punto di vista sanitario. Dal 2020 sono cambiate tante cose, la pandemia ha lasciato i suoi segni in ogni settore e per rimettere le cose a posto ci vorrà ancora molto tempo.
Il mondo era impreparato a quello che è accaduto e le conseguenze hanno avuto un notevole impatto in ogni ambito, a partire da quello economico. Molte attività sono hanno dovuto chiudere, tanti altri hanno perso il posto di lavoro, e lo stesso modo di lavorare è cambiato con l’adozione dello smart working.
Ma non è tutto, perché in quel periodo sono aumentati i casi di ansia e depressione, è cambiato anche il modo di relazionarsi con gli altri. È stato, in sostanza, qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato di vivere, neanche nei peggiori incubi. Ma come accade spesso nella vita, a tutto si può rimediare, e l’importante è non farsi cogliere impreparati.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha deciso di prendere provvedimenti, per fronteggiare eventi pandemici futuri. La “Malattia X”, infatti, non è una malattia, ma un’ipotesi. O meglio, è così che l’OMS ha definito una ipotetica nuova pandemia da affrontare.
Non è una questione di pessimismo, ma di farsi trovare preparati, per prevenire gli effetti catastrofici di un nuovo, ipotetico e pericoloso virus. Ecco perché l’OMS, in collaborazione con i Ministeri della Salute, negli ultimi anni sta pianificando meccanismi di difesa. Tra questi, si punta a una maggiore collaborazione mondiale nella prevenzione e nella creazione di vaccini.
Con questo intento, la Gran Bretagna ha messo a disposizione un centro studi di eccellenza per rintracciare i virus più pericolosi e sviluppare vaccini e altre scoperte scientifiche che possano essere di aiuto nel tutelare la salute delle persone. Il governo inglese punta a non commettere più gli stessi errori occorsi durante il Covid19.
La pandemia ha portato alla morte di 229 mila persone, numero elevatissimo in Europa. Ecco perché è stato realizzato il Vaccine Development and Evaluation Centre, per analizzare e isolare eventuali virus per cui non ci sono ancora vaccini a disposizione.
Secondo gli esperti inglesi, è importante stare in allerta rispetto a possibili nuove minacce, e ciò significa monitorare l’evoluzione dei virus, accelerando lo sviluppo dei vaccini, delle cure e soprattutto dei meccanismi di diagnostica, grazie ai quali è possibile intervenire in maniera tempestiva.
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