Il riscaldamento centralizzato ha pro e contro e sono state aggiornate le normative per evitare che qualche condomino venga svantaggiato
Se viviamo in un condominio con riscaldamento centralizzato capita di pagare di più se si vive al primo e all’ultimo piano dell’edificio, in quanto non godono della posizione favorevole di chi vive nei piani centrali. Altro problema è che non tutti gli edifici sono dotati di un sistema di contabilizzazione del calore e quindi le divisioni rimangono sempre forfettarie, considerando poco anche i fenomeni di dispersione che invece di solito potrebbero creare disparità di diverse decine di euro l’anno.
È in questo contesto che si inserisce il problema dei millesimi di riscaldamento del piano terra e dell’ultimo piano di cui si dovrebbe essere tutti informati per evitare di essere truffati. Per quanto riguarda la contabilizzazione del calore, già da qualche anno, in materia di ripartizione dei consumi in condominio, la legge ha stabilito che le spese per il riscaldamento non devono dividersi in base ai millesimi di proprietà ma secondo una normativa ben precisa.
Quest’ultima prevede una quota fissa e una quota variabile. La quota variabile viene calcolata attraverso strumenti di contabilizzazione che registrano l’effettivo consumo all’interno di ogni appartamento.
Per fare ciò c’è bisogno di contabilizzatori, ovvero sotto-contatori in grado di registrare l’effettivo consumo di calore per ogni unità del condominio. Inoltre, secondo la legge, gli strumenti di contabilizzazione del calore sono ormai obbligatori, ma esistono due circostanze nelle quali risulta possibile evitare la contabilizzazione: per un’impossibilità tecnica o una non convenienza economica, casi che devono essere sempre documentati da un tecnico.
Qualora il condominio si fosse appellato ad almeno una di queste ipotesi di esenzione, allora sarebbe una scelta legale evitare l’adeguamento, ma sarà comunque obbligatorio effettuare il progetto termotecnico per calcolare una nuova tabella di millesimi termici da usare come base per la spartizione dei consumi.
Nel caso si abbia il dubbio di pagare troppo rispetto a quanto si dovrebbe, è bene esporre tutto ciò al capo condomino in modo tale da ristabilire la giusta divisione degli oneri senza farsi abbindolare dal resto dei condomini che ne traggono invece vantaggio. Inoltre c’è chiaramente la possibilità di rivolgersi all’amministratore del condominio, figura super partes, affinché affronti e risolva la questione in maniera equa, senza sfavorire o agevolare nessuno.
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