Il sistema pensionistico italiano sta mostrando tutte le sue falle. Ma adesso arriva la riforma che cambierà tutto.
In un periodo di crescente incertezza economica e con una popolazione che invecchia sempre di più, il tema della riforma delle pensioni è più attuale che mai. In tutta Europa, governi e sindacati si scontrano su come trovare un equilibrio tra condizioni di lavoro dignitose e sostenibilità dei conti pubblici. Recentemente, un ricercatore italiano ha proposto una soluzione che sembra pratica ed equa, che potrebbe dare a tutti la libertà di scegliere quando ritirarsi senza gravare sulle casse dello Stato.
Il sistema italiano è in crisi come molti altri e diversi economisti stanno esprimendo la propria opinione, cercando di suggerire soluzioni attuabili. Il ricercatore dell’ISTAT, Franco Mostacci, ha parlato di un sistema pensionistico interamente basato sui contributi, che elimina i vecchi vincoli legati all’età e ai requisiti di servizio.
L’idea alla base di questa riforma rivoluzionaria è semplice ma efficace: sostituire le attuali pensioni di vecchiaia con una “pensione lavorativa”, calcolata esclusivamente in base ai contributi versati. Questo sistema avrebbe il vantaggio di dare ai lavoratori la libertà di scegliere quando andare in pensione, basando la loro decisione unicamente sui contributi che hanno versato durante la loro carriera lavorativa.
Il ricercatore dell’ISTAT Mostacci, in un articolo su Lavoce.info, ha parlato di questa idea suggerendo che una riforma del genere potrebbe essere implementata relativamente in fretta e senza aumentare il peso finanziario sullo Stato. La proposta ha ricevuto una notevole eco mediatica perché molti esperti la considerano la soluzione più sostenibile a lungo termine.
Attualmente, il sistema pensionistico italiano è basato sulla solidarietà intergenerazionale. Questo significa che le persone che lavorano oggi pagano le pensioni degli attuali pensionati. Questo modello, però, sta diventando sempre più difficile da sostenere a causa del dell’invecchiamento della popolazione. Nella pratica, ci sono troppe pensioni da pagare e pochi lavoratori a sostenere questa spesa.
La soluzione proposta da Mostacci potrebbe essere utile anche per affrontare il problema dei giovani lavoratori, che spesso faticano a entrare nel mercato del lavoro. E che, di conseguenza, versano contributi insufficienti. Ci sono ancora poche evidenze per affermare che un sistema pensionistico di questo tipo possa fare al caso dell’Italia.
Quello che è sicuro è che il problema va affrontato con urgenza e serietà. Una politica lungimirante, inoltre, dovrebbe anche affrontare il tema dell’impiego giovanile. Se si trova un modo per inserire i giovani nel mercato del lavoro subito dopo la scuola, si potrebbe garantire un sistema pensionistico sostenibile e anche un reddito pensionistico adeguato per le future generazioni.
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