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Economia

Assegno Unico, ci sono importanti novità: cosa dovete sapere sulle detrazioni per i figli a carico

Published by
Daniele Orlandi

Quali sono le novità collegate all’Assegno unico e alle detrazioni per figli a carico: ecco di cosa si tratta, cosa cambia e per chi.

Si torna a parlare di assegno unico, la misura per il sostegno al reddito dei nuclei familiari con uno o più figli, attiva dal 1° marzo 2022. Essa garantisce mensilmente un importo da destinare alle spese dedicate ai bambini dalla loro nascita (si parte dal settimo mese di gravidanza) fino al compimento del 21esimo anno di età (senza limiti di età in caso di disabilità).

Come si calcolano le detrazioni irpef legate all’assegno unico (thewisemagazine.it)

Ebbene, a tal proposito sono state introdotte alcune novità che fanno capo al calcolo delle detrazioni per i figli a carico. Di fatto si tratta di una modifica delle regole che comporta l’utilizzo di due distinti criteri per effettuare tale calcolo.

Assegno unico e detrazioni: attenzione alle nuove regole per il calcolo

Entriamo nel merito capendo quali detrazioni indicare nella dichiarazione dei redditi che, lo ricordiamo, deve essere inviata entro il 2 ottobre. Le indicazioni necessarie per la sua compilazione sono state fornite come di consueto dall’Agenzia delle Entrate. In merito all’importo della detrazione per i figli a carico occorre fare riferimento al reddito e alla composizione del nucleo familiare.

Metodi differenti per il calcolo delle detrazioni assegno unico – thewisemagazine.it

Inoltre occorre applicare le vecchie regole solo per i primi due mesi del 2022 mentre dal 1° marzo in poi vanno applicate quelle nuove. Lo sconto Irpef che si può ottenere viene rapportato alle spese sostenute per i figli, anche al compimento dei 18 anni. Si deve dunque verificare che la soglia di reddito non venga superata dai figli: essa è pari a 2.840,21 indipendentemente dall’età oppure 4.000 euro fino ai 24 anni.

Tali limiti devono però tenere conto di una serie di extra somme ovvero il reddito d’impresa o da lavoro autonomo con applicazione del regime fiscale di vantaggio o del forfettario; eventuali redditi che derivano da fabbricati assoggettati alla cedolare secca sulle locazioni; ancora, la quota esente dei redditi da lavoro prestato in zone di frontiera e limitrofi in via continuativa ed infine le retribuzioni erogate da organismi internazionali.

Il calcolo, disciplinato dall’art.12 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi prevede anzitutto il riconoscimento, dal 1° marzo 2023, della detrazione solo ai figli con almeno 21 anni. Per i figli di età inferiore occorre invece presentare apposita domanda. Per gennaio e febbraio 2022 i contribuenti hanno diritto per ogni figlio a 950 euro di detrazione.

Successivamente vanno presi altri importi come riferimento (ma si tratta di somme che cambiano al variare del reddito). Ovvero 1220 euro per ogni figlio di età inferiore a 3 anni, 1350 euro per ogni figlio con disabilità over 3 anni e 1620 euro per ogni figlio con disabilità under 3 anni. Se i figli sono più di tre le detrazioni (teoriche) vanno aumentate di 200 euro.

 

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Daniele Orlandi

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