Voucher governativo verso la scadenza. Bonus internet veloce fino a 2.500 euro, quali sono i requisiti per richiederlo.
Quale è il miglior servizio internet su piazza? La domanda dalle cento pistole può avere soltanto una risposta: dipende. Dipende in primis dalla copertura, perché in Italia, ahinoi, le infrastrutture non sono all’altezza di altri paesi dell’UE (per non dire piene di criticità), quindi si varia da regione a regione, città a città, quartiere a quartiere.
Dipende, dunque. Dipende dalla nostra disponibilità economica. Dipende se si vuole adottare il metodo più semplice ma anche più dispendioso: quello di variare, alla scadenza contrattuale, a seconda della promo migliore. Oppure legarsi a quell’operatore che nella vostra zona ha più copertura, al minor prezzo.
Dipende anche se avete dei requisiti per richiedere il bonus internet governativo (il riferimento normativo è il decreto 23 dicembre 2021 pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.33 il 9 febbraio 2022) fino a 2500 euro.
C’è da dire che il Bonus governativo per il 2023 è un contributo che parte da 300 euro fino ad arrivare a un massimale di 2.500, con il quale si ha diritto all’accesso ai servizi di connettività a banda larga, con velocità da un minimo di 30 Mbit/s fino ad oltre 1 Gbit/s, tramite abbonamento di almeno 18 mesi o due anni, a TIM, Vodafone, WindTre e Fastweb, i big che aderiscono all’iniziativa.
La buona notizia è che non sono richiesti requisiti inquadrabili nelle classiche limitazioni (variabili da cittadino a cittadino) di reddito. Un ottimo punto di partenza. Il primo paletto, però c’è: il bonus internet veloce è riservato alle micro, piccole e medie imprese, in alternativa ai possessori di partita IVA, che esercitano una professione intellettuale o non organizzata, anche in forma associata. I voucher governativi per il bonus internet veloce sono a tempo determinato: 18 mesi per i Voucher A1, A2 e B e 24 mesi per il Voucher C, questa va intesa come il termine entro il quale Infratel procede al rimborso del contributo all’operatore, sulla base di rate mensili.
Da qui l’importanza della richiesta, è sì un voucher stabilito da un decreto governativo, ma essendo spendibile al momento della sottoscrizione di un abbonamento non bisogna rivolgersi al Ministero, ma direttamente al gestore telefonico con cui si stipula l’abbonamento per la banda larga. E qui che ritorna la domanda dalle cento pistole. Qual è il migliore gestore? Dipende: dipende dalla copertura di rete dove abitate, dipende da quando volete spendere, dipende se volete affidarvi all’arte (lavorativa) di cambiare alla scadenza contrattuale, oppure legarvi a quella con cui avete più copertura.
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