Ancora rabbia e proteste per l’abolizione del Reddito di cittadinanza: dopo il dramma continuano le manifestazioni degli ex percettori.
Ancora proteste contro Giorgia Meloni e il suo governo che hanno deciso di abolire il Reddito di Cittadinanza. Le decisione presa dalla Presidente del Consiglio continua a far discutere e scatenare la rabbia di chi si è visto privare del sussidio. La Legge di Bilancio 2023 ha sancito infatti il definitivo addio al Reddito dal 1 agosto.
Da allora tantissime persone e nuclei familiari non ricevono più l’accredito del Reddito di Cittadinanza che per un numero esiguo di percettori cesserà di esistere definitivamente a fine anno, essendo stato sostituito dall’Assegno di inclusione e dal Supporto per la formazione del lavoro.
Reddito di Cittadinanza, dopo il dramma ancora proteste in strada
I cittadini che hanno perso il Reddito, devono presentare richiesta per l’Assegno di Inclusione e per il Supporto per la formazione del lavoro, sperando che la loro condizione preveda la possibilità di accedere agli aiuti e di essere quindi reintrodotti nuovamente nel mondo del lavoro. Una procedura troppo lunga e piena di incognite per la donna di Civitavecchia trovata senza vita in casa e considerata da molti la prima “vittima del Reddito di Cittadinanza“.
La donna era una cinquantunenne di Civitavecchia, in provincia di Roma, nota in città perché ex commessa di negozi di abbigliamento. Come reso noto dai quotidiani locali, da tempo lottava contro la depressione e il Reddito le permetteva di andare avanti, ma dopo la settima mensilità del 2023, come previsto dalla nuova legge, non ha più ricevuto il sussidio.
Apprendere di non essere in linea con i nuovi standard di assegnazione per il RdC ha travolto la cinquantunenne, sopraffatta dal dolore tanto da spingerla a commettere il folle gesto. Un preoccupante campanello d’allarme, dato che nelle scorse settimane sono stati registrati tentati suicidi da parte di ex percettori del sussidio in Campania e in Abruzzo.
Sempre in Campania, più precisamente a Napoli, una delle città italiane con il maggior numero di percettori del Reddito, non si placa la rabbia di chi è rimasto senza sussidio. Giovedì scorso circa cinquanta ex percettori hanno bloccato le strade del centro, per gridare la loro rabbia contro il governo Meloni e la sospensione della misura. Tra di loro c’erano persone che non ricevono più il Reddito da luglio e altri che lo riceveranno fino al 31 dicembre.