I lavoratori dipendenti possono richiedere e ricevere dall’azienda i buoni pasto: ecco i vantaggi e come ottenerli
In Italia coloro che svolgono un lavoro dipendente possono richiedere alla propria azienda i così detti buoni pasto. Questi sono stati introdotti per la prima volta nel nostro Paese nel 1976. e a oggi sono tra i benefit più usufruiti. Un buono pasto assicura non solo una corretta alimentazione durante la pausa a lavoro, ma anche numerosi vantaggi fiscali.
I buoni pasto rappresentano infatti uno strumento di integrazione al reddito e possono essere assegnati anche ai lavoratori per i quali non è prevista la pausa pranzo. Si tratta dunque di un ticket che offre una scelta molto ampia. Vediamo ora tutti i vantaggi dei buoni pasto e come si ottengono.
Buoni pasto: come funzionano e chi può richiederli
I buoni pasto altro non solo che uno strumento che permette ai datori di lavoro di aumentare il potere di acquisto dei dipendenti e dei collaboratori. Sono le aziende e gli enti pubblici ad acquistare i buoni pasto per poi consegnarli ai dipendenti. I dipendenti possono poi usare i buoni in tutti gli esercizi commerciali convenzionati.
A regolare i buoni pasto sono essenzialmente il Decreto legislativo n. 50 del 2016 con l’articolo 144 e soprattutto il già citato Decreto ministeriale n.122 del 2017. Entrambi stabiliscono a chi spettano i buoni pasto, oltre alle caratteristiche che devono avere sia le società di emissione che gli esercizi commerciali.
I buoni pasto sono erogati sia in formato cartaceo e consegnabili direttamente alla cassa degli esercizi commerciali convenzionati, sia elettronici, utilizzabili tramite tessera elettronica. Possono richiedere i buoni pasto i lavoratori con contratto subordinato a tempo pieno o part time e chi ha un rapporto di collaborazione continuativa con l’azienda come i lavoratori a progetto.
I buoni pasto garantiscono vantaggi fiscali sia per le aziende che per i propri dipendenti. Per quanto riguarda le aziende i voucher sono al 100% deducibili mentre l’IVA è detraibile al 4%. Questo significa che le aziende possono scaricare i vari costi ed avere un risparmio rispetto all’erogazione di una indennità in busta paga.
Per quanto riguarda i dipendenti, invece, i vantaggi sono quelli di poter spendere fino ad 8 euro in buono pasto, in formato elettronico, sia con tessera che con App, o 4 euro per il formato cartaceo (ticket).
Inoltre il buono pasto è molto più conveniente rispetto un’indennità di mensa, anche quando quest’ultima è esentasse. I casi in cui l’indennità non è tassabile, infatti, sono limitati come ad esempio il caso dei lavoratori dei caselli autostradali.