Qual è il momento più adatto per mandare i propri figli a scuola da soli? A venire in nostro soccorso è, ovviamente, la legge
C’è sempre stata una diatriba tra i genitori che hanno sempre accompagnato i loro figli a scuola, e coloro che invece, per questioni secondarie, li hanno sempre mandati da soli. Di base ovviamente non esiste una regola precisa, né tantomeno una parte giusta con cui schierarsi.
Tuttavia la legge è intervenuta anche su questo argomento, e lo ha fatto in maniera molto chiara, fornendo una risposta che vale la pena di analizzare nel dettaglio e di prendere in considerazione per avere un’idea più chiara su come comportarsi e su quali sono i comportamenti sanzionabili.
Di base non esiste alcuna legge che obbliga o impedisce ai genitori di mandare i propri figli a scuola in completa autonomia. E dunque, la scelta finale è a totale discrezione di chi di dovere. La questione diviene più di natura culturale che legale.
In alcuni paesi d’Europa è la pura normalità vedere i bambini da soli e intenti ad andare a scuola. In Italia, per responsabilità legale e questioni di sicurezza imprescindibili, non sempre è possibile assistere a certi scenari. Salvo ovviamente casi molto rari, dove la vicinanza della scuola al proprio domicilio potrebbe essere un fattore.
Nelle grandi città non è sempre possibile adottare questo approccio, considerando che spesso si devono sostenere lunghi viaggi in strade iper trafficate anche solo per fare 2 chilometri di tragitto. Ciò detto, risulta molto interessante la dichiarazione rilasciata tempo fa dall’avv. Francesca Galdini.
La professionista ha infatti affermato come lasciare il proprio figlio da solo, specie se in piena età scolastica iniziale, potrebbe costituire il reato di abbandono di minore. A meno che questo non abbia più di 14 anni, cosa che in tal caso prevede anche una maturità molto più “sviluppata” rispetto a quella di un bambino.
Di per sé però, ciò che emerge da queste dichiarazioni è che i genitori che lasciano i loro bambini da soli stanno commettendo un grave illecito di natura legale. A questo proposito però, tornando al discorso inaugurato in precedenza, non c’è alcun metro di giudizio in grado di stabilire quanto un bambino possa essere maturo o meno.
Potrebbe non esserlo anche raggiunti i 14 anni di età, dunque l’anno di nascita non sarebbe rilevante. La questione rimane dunque fortemente divisiva, a metà tra la responsabilità legale e l’effettiva maturità del minore.
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