Chi riceve un avviso dall’INPS col quale viene richiesta la restituzione di denaro, può ora usufruire dell’annullamento del debito
Capita spesso che l’INPS, per un errore proprio o dei contribuenti, possa richiedere la restituzione di somme che sono state percepite indebitamente. Si pensi ad esempio ad alcuni aiuti come bonus ed incentivi che prima vengono erogati e dopo i dovuti controlli, vengono tolti dall’Istituto stesso.
Nel caso in cui si siano quindi percepiti dei soldi, e dopo i controlli l’INPS emerge che il richiedente non può beneficiarne, vengono richieste indietro le somme indebitamente erogate. Ora, però, il contribuente può annullare il suo debito con l’INPS.
Nel caso in cui il contribuente si rende conto che la richiesta di pagamento da parte dell’INPS non è dovuta, può chiederne l’annullamento. La richiesta di annullamento può essere fatta all‘ente creditore, al giudice o inviando una richiesta di sospensione della riscossione all’Agenzia delle Entrate – Riscossione.
INPS, come ottenere l’annullamento di un debito
L’annullamento, ovvero lo “sgravio”, dovrà essere richiesto direttamente all’ente creditore a cui è riferito il tributo. La richiesta da rivolgere all’ente prende il nome di “autotutela”: attraverso questa richiesta si chiede all’ente di correggere il proprio errore. Se l’ente annullerà in tutto o in parte il debito, invierà all’Agenzia lo “sgravio”, ovvero l’ordine di annullare il debito.
Non esiste un termine limite per presentare la domanda di autotutela ma il consiglio è quello di agire il prima possibile. Ricordiamo, poi, che in alcuni casi si può chiedere direttamente all’Agenzia delle entrate-Riscossione la sospensione della cartella e attendere l’esito delle verifiche dell’ente creditore.
Il contribuente può anche fare ricorso al giudice per chiedere l’annullamento di un debito o può fare ricorso all’autorità giudiziaria competente. Se il giudice gli darà ragione accogliendo il ricorso, allora l’ente dovrà annullare il debito. Nonostante questo, può capitare che l’ente non si adegui alla decisione del giudice.
Se ci troviamo in questa situazione allora dovremo ricorrere direttamente al giudice e iniziare il “giudizio di ottemperanza”, un ulteriore ricorso per ottenere che l’ente applichi quanto già deciso da altro giudice. In caso di irregolarità riscontrate possiamo comunque rivolgerci al Garante del contribuente.
La richiesta al Garante dovrà essere fatta in forma scritta in carta libera, specificando i propri dati anagrafici e il codice fiscale. Nella richiesta possiamo optare per richiedere uno sgravio totale o parziale. In caso di sgravio totale il tributo sarà annullato per intero, nel secondo caso il tributo viene annullato solo in parte.