Recentemente Amedeo Minghi ha espresso una critica molto aspra che ha fatto molto discutere. Ecco con chi ce l’aveva
Amedeo Minghi fa parte della “vecchia” generazione del cantautorato italiano. Le sue canzoni hanno fatto la storia della musica leggera italiana, un genere che non esiste più ed è stato sostituito dalla pop music con una nuova generazione di talenti che cantano questo genere musicale. Le canzoni più note del repertorio di Amedeo Minghi sono “Vattene amore” e “Mia cara”.
Il cantautore fa parte di una generazione di artisti che hanno svolto la loro carriera artistica tra gli anni ’70 ed ’80. Come lui erano arrivati all’apice del successo Lucio Battisti, Domenico Modugno, Mina, Ornella Vanoni e negli anni ’80 Mia Martini, Vasco Rossi, Al Bano e tanti altri. Quelli nati tra gli anni Cinquanta e Settanta si ricordano certamente questi grandi della musica e la ricordano con molta nostalgia.
Amedeo Minghi, la critica è troppo forte: di chi parla
Amedeo Minghi, come tanti cantautori tra gli anni Settanta e Ottanta, ha avuto un successo clamoroso ed era sempre al vertice delle classifiche. Le sue canzoni, poco conosciute dalle nuove generazioni, sono ricordate dal pubblico tra i 50 e i 70 anni, innamorati dei suoi successi che rivoluzionarono la musica leggera dell’epoca. Minghi recentemente ha rilasciato un’intervista e delle dichiarazioni che hanno diviso l’opinione pubblica.
Il cantante nell’intervista al Corriere della Sera ha criticato la musica italiana di oggi e lo ha fatto con termini duri che hanno trovato consenso tra i suoi fan e nelle generazioni che sono cresciute negli anni Settanta e Ottanta. I giovani non hanno accolto bene le sue critiche, soprattutto il passaggio in cui Amedeo Minghi dice che “il livello musicale di oggi è sceso in basso”. Il cantautore fa riferimento ai testi dei giovani artisti che sono diventati incomprensibili e non hanno alcun significato.
“Noi venivamo dalla poesia vera – spiega Minghi -, le parole contavano”. Per rincarare la dose il cantante dice che oggi i suoi giovani colleghi dicono stupidaggini nelle loro canzoni, anche se ogni generazione ha il dovere di cambiare. Le critiche sono state accolte dai fan della musica anni Settanta, trovandola profondamente diversa da quella di oggi per le tematiche affrontate, che erano più impegnate rispetto a quelle proposte dai giovani cantanti che puntano più sulla musica commerciale. Che ne pensate delle parole di Amedeo Minghi? Sono troppo dure o c’è un fondo di verità e la musica italiana di oggi ha bisogno di un miglioramento nei testi?