Ecco quali sono le misure economiche di sostegno per far pagare meno i problemi di salute ai cittadini meno avvantaggiati. Le agevolazioni valide al 2023
Nella Costituzione Italiana, la salute rappresenta uno dei paradigmi più esemplari nel novero dei principi che si è data l’organizzazione dello Stato. Anzi, si può sostenere che davvero per una pura formalità che questo diritto universale non accompagni il primo presente negli articoli: ovverosia, il lavoro. A dare una prova concreta dell’importanza che il diritto alla salute ricopre nella Carta dello Stato italiano è l’altrettanto esemplare sistema sanitario nazionale (SSN).
Come davvero rare eccezioni al mondo (e su aspetti parziali), il SSN è gratuito, accessibile a chiunque ne abbia bisogno; il pronto soccorso e relative attività ambulatoriali sono a disposizione dei cittadini, così come di soggetti privi della cittadinanza italiana. Una peculiarità universale, questa, ambita, guardata con stima ed apprezzamento da altri Stati, coscienti che si tratta di un sistema che pesa notevolmente sulla spesa dello Stato e sull’esigibilità ai cittadini, e in possesso di buoni standard assistenziali.
Misure ed agevolazioni per la tua salute, gli incentivi per risparmiare
Quella della sanità italiana costituisce un sistema che al suo interno include un apparato di ricerca in collaborazione con la rete nazionale delle università e con gli istituti di derivazione privata. Dal punto di vista del contribuente, le considerazioni non sono invece prive di distinguo. Esistono, infatti, varie modalità per calmierare le spese sanitarie a carico dei cittadini, soppesandole a seconda delle fasce reddituali, pur costituendo il ticket un elemento di agevolato accesso a cure e servizi.
Il meccanismo più noto è quello delle spese detraibili, soprattutto nell’ambito dell’annuale presentazione della dichiarazione dei redditi. Grazie allo strumento dello scontrino parlante, le farmacie trasmettono al Fisco gli importi corrispondente al dichiarante (identificato tramite la tessera sanitaria), e successivamente immessi nel modello precompilato 730, Unico o RED. Dopo la presentazione, le somme relative a farmaci, visite ambulatoriali e dispositivi sanitari, vengono parzialmente rimborsati tramite il credito d’imposta.
Non si può parlare squisitamente di un bonus, ma per quanto riguarda le detrazioni si tratta di uno sconto sull’IRPEF pari al 19%. Oggigiorno, l’Agenzia delle Entrate include altresì le spese sui tamponi anti-Covid e sulle mascherine. La lista della detraibilità rimane comunque molto lunga: protesi dentarie; protesi oculistiche; protesi fonetiche; arti artificiali; dispositivi di ortopedia (ad esempio, le scarpe ortopediche); dispositivi per le fratture (garze, gesso, busti, stecche, stampelle, bastoni e carrozzine).
Non manca l’opzione di esenzione del ticket, erogata ai cittadini in condizioni disagiate secondo vari criteri: reddito; età; condizione sociale; specifiche patologie; invalidità civile; casi particolari di gravidanza, diagnosi precoce di tumori e accertamento HIV. A ciò si aggiungono veri e propri bonus: un bonus vista, per l’acquisto degli occhiali all’interno delle famiglie con Isee fino a 10mila euro; un bonus psicologo, che finanzia terapie fino a 1.500 euro; un bonus latte artificiale, alle donne con ISEE fino a 30mila euro; un bonus celiaci, comprendenti buoni spesa per l’acquisto dei prodotti relativi alla patologia. In molte Regioni, inoltre, esiste l’erogazione di servizi inerenti a diagnostica preventiva gratuita (come gli screening oncologici).