L’olio, soprattutto quello d’oliva, è stato utilizzato fin dall’antichità per conservare in modo naturale diversi alimenti. Come si conserva un vasetto aperto?
Al giorno d’oggi è facile conservare il cibo: con congelatori e frigoriferi, abbiamo dimenticato le tecniche di conservazione dei nostri nonni. E così vasetti, latto fermentazioni, marmellate, canditi, salature sono solo un lontanissimo ricordo.
In un’epoca in cui gli alimenti confezionati vengono additati a causa degli additivi ultra-processati e dannosi e del loro impatto ecologico, è utile reimparare queste antiche tecniche che si sono dimostrate efficaci per migliaia di anni.
Ma è importante sapere anche come comportarsi quando si apre un vasetto di cibo sott’olio e come fare a prevenire la contaminazione e lo sviluppo di microrganismi che potrebbero essere dannosi per la salute umana.
Alimenti sott’olio: una volta aperto il vasetto come va conservato?
Il motivo per il quale l’olio è usato sin dall’antichità per conservare alimenti è per le sue caratteristiche antiossidanti. Di fatto, immergendo i cibi cotti nell’olio non si formano muffe perché è come se si creasse una pellicola protettiva. L’olio arresta naturalmente il processo di ossidazione degli alimenti, in particolare impedendo il contatto dell’aria con gli alimenti. Quando si preparano le conserve di cibi sott’olio occorre ricordare di premere bene il contenuto con un cucchiaio in modo che tutte le bolle d’aria si alzino e il barattolo possa essere chiuso ermeticamente.
I cibi conservati con questa antica tecnica andrebbero consumati dopo almeno un mese. Ma ciò che è davvero importante è sapere come conservarli una volta aperti.
I vasetti aperti possono essere contaminati e dare il via alla proliferazione di batteri. Per questo motivo devono essere conservati in frigorifero o in un luogo con temperatura inferiore a 15°C. Inoltre, se ci si accorge che gli alimenti nel vasetto non sono completamente ricoperti con l’olio si consiglia vivamente di aggiungerne altro. È importante fare in modo che l’alimento sia sempre al di sotto del livello dell’olio.
L’olio d’oliva è utilizzato da 4000 a 6000 anni fa, in particolare nelle regioni mediterranee sia per scopi di cura del corpo che per la conservazione degli alimenti. Non dobbiamo stupisci nello scoprire che sia una delle tecniche di conservazione più diffuse oggi. Gli oli da privilegiare per le conserve sono quelli da cucina, come quello di oliva o di colza. Per conservare invece erbe e verdure da gustare fredde o in insalata, qualsiasi olio sarà perfetto. L’olio d’oliva, utilizzato nella maggior parte dei casi, dovrebbe idealmente essere neutro, di buona qualità e preferibilmente biologico.