Malgrado la forza dei tuoi desideri ti ritrovi sempre a pensare che il fallimento sia dietro l’angolo? C’è una ragione scientifica dietro.
È vero, il mondo può far paura e apparire grande è terribile al punto da non riuscire a fare nulla di buono nella nostra vita, che non sia andare avanti per inerzia nella speranza un giorno di riuscire a scrollarsi di dosso questa inquietante sensazione di malessere ormai fidata compagna di viaggio. Tuttavia, niente nella vita scompare per magia. Sarebbe bello? Sì, ma è altrettanto improponibile. Ed ecco quindi che serve rimboccarsi le maniche e affrontare di petto l’unica persona che può cambiare nel profondo e determinare irreversibilmente la nostra esistenza. Stiamo parlando di noi stessi.
Se hai quindi dei sogni o degli obiettivi che ti ardono, o forse sarebbe meglio dire logorano, dentro ma nonostante la forza delle tue passioni hai sempre la paura di dover fallire da un momento all’altro, sappi che in quel preciso momento la tua mente non ti è amica. Sta semplicemente remando contro di te e i tuoi desideri che ben presto si tramutano in paure. Questo stato d’animo fatto di angoscia e timore però ha un nome ben preciso: psicologia dei desideri al rovescio.
Alla scoperta della psicologia dei desideri al rovescio: quando la sofferenza è più forte di tutto il resto
Come spiegato dal Dott. Giuseppe Femia, Psicologo, Psicoterapeuta, Psicodiagnosta, Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC) e dell‘Associazione di Psicologia Cognitiva, la psicologia dei desideri al rovescio è un’attitudine delle nostre a mente a tramutare i nostri desideri in paure. In altre parole, quando ci poniamo un obiettivo, anziché pensare a come raggiungerlo in maniera costruttiva vagliando i pro e i contro, ci focalizziamo solo sulle paure che possono inibirci e farci soffrire.
E se a volte proviamo ansia per un imprevisto che rallenta sì, ma non leva forza a ciò che desideriamo, delle altre anticipiamo ipotesi di pericolo e fallimento così da poter controllare il corso degli eventi cercando di prevenire o evitare in toto situazioni di fallimento, perdita o pericolo. Tuttavia, questo non significa essere cauti, ma sabotarsi da soli lungo il cammino.
Continuando a dire “Non devo” o ancora “Non voglio” fallire, in realtà si presta il fianco a tutta una serie di rifiuti e inibizioni che ci chiudono in noi stessi allontanandoci dai nostri obiettivi che perdono gradualmente forma e potenza concentrandosi solo sulle paure che ci bloccano e che spesso non ci fanno nemmeno dormire la notte. Ma quali sono le frasi che generano malessere psichico e sono l’espressione dei desideri formulati al contrario?
- Non posso essere triste;
- Non posso sbagliare;
- Non devo essere debole;
- Non devo mostrarmi fragile;
- Non posso fidarmi degli altri;
- Non posso dipendere dagli altri;
E così la fuga è sempre dietro l’angolo perché si elimina ogni momento di crisi pur di non soffrire, ma finendo comunque per farlo per si finisce i turbine di tristezza, disagio e angoscia fomentato dai nostri desideri sempre più lontani e irrealizzabili. Non dirti più quindi cosa puoi o non puoi fare. Individua un obiettivo, concentrati su di questo analizzando anche l’origine della tua inibizione e quando avrai compreso fino in fondo chi sei e come puoi affrontare in maniera propositiva il tuo obiettivo, raggiungilo.