I cittadini che hanno debiti nei confronti dell’INPS o del Fisco perdono il Reddito di Cittadinanza? Scopriamolo insieme.
Il Reddito di Cittadinanza ha ormai i mesi contati. A partire dal 1° gennaio 2024 la misura introdotta dal governo Conte nel 2019 andrà definitivamente in pensione, lasciando il posto a due nuove misure di sostegno al reddito e di introduzione al mondo del lavoro. A decidere la sua fine è stato il governo Meloni.
Già con la Legge di Bilancio 2023 il governo guidato dalla leader di Fratelli d’Italia aveva ridotto il RdC per soli 7 mesi per tutti coloro che sono definiti occupabili, ovvero coloro che hanno tra i 18 ed i 59 anni e non hanno alcun problema a lavorare. Con il Dl Lavoro dello scorso 1° maggio, invece, è stato introdotto l‘Assegno di Inclusione e il Supporto per la Formazione e il Reddito.
Il Reddito di Cittadinanza sarà dunque erogato fino al mese di dicembre. In molti si chiedono se la misura può essere tolta a chi ha debito con il Fisco o l’INPS. Per poter rispondere a questo interrogativo dobbiamo però prima chiarire una cosa: il RdC è uno strumento di politica attiva del lavoro, essendo condizionato alla ricerca d’impiego ed alla partecipazione ad incontri di formazione, riqualificazione ed orientamento.
Il beneficiario di un trattamento erogato dall’INPS, nel caso in cui non paghi i suoi debiti, può subire il pignoramento della prestazione, a seguito della procedura di esecuzione forzata. Nonostante questo, però, non tutte le prestazioni economiche erogate dall’INPS possono essere pignorate.
Tutte le prestazioni di assistenza, così come riportato dal Codice Civile, sono impignorabili. Non possono essere pignorati i crediti alimentari e nemmeno i crediti che hanno per oggetto sussidi di grazia o di sostentamento a persone in stato di povertà, oppure sussidi dovuti per maternità, malattie o funerali da casse di assicurazione, da enti di assistenza o da istituti di beneficenza.
Il Reddito di Cittadinanza è definito dalla legge sia come misura di contrasto alla povertà e alla disuguaglianza e all’esclusione sociale, ma anche come una misura fondamentale di politica attiva del lavoro, a garanzia del diritto all’occupazione. Il Rdc costituisce dunque il livello essenziale delle prestazioni, nei limiti delle risorse disponibili.
Dal momento che però il Reddito di Cittadinanza non ha alcun riferimento alla sua natura alimentare, come invece accade per la Pensione di Cittadinanza, questo è pignorabile. A decretarlo è stato il tribunale di Trani che ha ammesso la possibilità di pignoramento del RdC in relazione proprio ad un credito di natura alimentare. Il giudice ha infatti ritenuto che il Reddito di Cittadinanza può essere utilizzato per i bisogni primari delle persone delle quali il titolare del sussidio ha l’obbligo di prendersi cura, anche se non fa più parte dello stesso nucleo familiare.
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