Il cibo in scatola ormai è entrato a far parte del modo in cui consumiamo gli alimenti. Ma quello che non sappiamo è che possono farci male.
Tutti noi oggi usiamo il cibo in scatola. La comodità di questo tipo di alimento ha rivoluzionato il modo in cui consumiamo gli alimenti. Tuttavia, bisogna tenere presente che questi alimenti possono contenere potenziali minacce per la nostra salute. Infatti sono diversi i motivi per cui il cibo in scatola può essere dannoso per la salute umana, anche la scienza ci spiega perché questa pratica alimentare è una scelta potenzialmente rischiosa.
Anche se il cibo in scatola può risultare molto conveniente bisogna essere consapevoli delle conseguenze. È vero che questa è una forma di conservazione che ha permesso di prolungare la durata di molti prodotti, rendendoli disponibili in qualsiasi momento. Tuttavia, la convenienza del cibo in scatola può portare effetti negativi sulla nostra salute a lungo termine. Andiamo a scoprire quali sono questi effetti negativi.
I rischi del cibo in scatola
Il consumo di cibo in scatola comporta numerose preoccupazioni. Una di esse è la potenziale perdita di nutrienti essenziali durante il processo di conservazione. La maggior parte degli alimenti in scatola subisce trattamenti termici intensi per eliminare i batteri e prolungare la loro durata. Purtroppo questo calore può compromettere alcune vitamine e minerali sensibili, come la vitamina C e il folato. Inoltre, le scatole di conservazione spesso contengono bisfenolo A (BPA), utilizzato come rivestimento per prevenire la corrosione della latta. Il BPA è motivo di preoccupazione poiché può migrare dagli imballaggi alimentari al cibo, aumentando il rischio di esposizione a questa sostanza chimica. Ricerche hanno indicato che l’esposizione al BPA potrebbe correlarsi a disturbi ormonali e problemi di sviluppo.
Un altro aspetto molto preoccupante è il fatto che molti alimenti in scatola, come zuppe, salse e verdure, contengono quantità elevate di sale come agente conservante e per migliorare il sapore. L’eccesso di sodio nella dieta è noto per essere un fattore di rischio per l’ipertensione arteriosa, che a sua volta aumenta il rischio di malattie cardiovascolari. Inoltre, sebbene il cibo in scatola sia stato sottoposto a processi di sterilizzazione per uccidere i batteri, esiste ancora il rischio di contaminazione microbica. Una scatola danneggiata o difettosa potrebbe permettere l’ingresso di batteri dannosi, causando intossicazioni alimentari. Sapendo quali sono i rischi, cosa bisogna fare quindi? Bisogna trovare alternative ai cibi in scatola in modo da evitare grossi problemi di salute.
La presenza di elevate quantità di sale come agente conservante e per migliorare il sapore è un’altra fonte di preoccupazione per molti alimenti in scatola, come zuppe, salse e verdure. Troppo sale infatti può portare all’ipertensione, aumentando così la suscettibilità alle malattie cardiovascolari. Nonostante il cibo in scatola venga sottoposto a processi di sterilizzazione per eliminare i batteri, persiste comunque il rischio di contaminazione microbica. Scatole danneggiate potrebbero permettere l’ingresso di batteri nocivi, causando intossicazioni alimentari. Quali sono quindi le alternative?
Cosa fare in alternativa
Acquistare alimenti freschi e preparare pasti in casa offre un maggiore controllo sulla qualità e la freschezza degli ingredienti. L’utilizzo di metodi di conservazione come la surgelazione o il sottovuoto può garantire la preservazione della qualità degli alimenti senza i rischi associati al cibo in scatola. Tuttavia, eliminare completamente il cibo in scatola potrebbe non essere necessario. La chiave è la moderazione. Il cibo in scatola può rappresentare una soluzione conveniente in situazioni di emergenza o quando il tempo è limitato. Tuttavia, quando possibile, è sempre preferibile optare per cibi freschi. Un consumo moderato e consapevole del cibo in scatola può essere accettabile, bilanciato con una dieta basata principalmente su alimenti freschi e poco processati.