I saldi invernali solitamente partono dopo le festività natalizie, ma Confesercenti ritiene sia necessario posticiparli. Non tutti i negozianti sono d’accordo.
L’autunno è iniziato da poco più di un mese, ma sul piano meteorologico da molto meno, anzi ci sono zone del nostro Paese in cui, soprattutto nelle ore pomeridiane, la temperatura può essere quasi simile a quella della primavera. Questo non può che rendere difficile riuscire a utilizzare i capi di abbigliamento invernali, quali piumini e cappotti, che negli anni passati erano un must da novembre in poi.
Inevitabilmente, questa situazione non può che incidere anche sulle scelte fatte da molti italiani in materia di shopping. Ancora adesso c’è chi preferisce acquistare indumenti leggeri ed è tutt’altro che invogliato a comprare capispalla pesanti, soprattutto perché teme di utilizzarli solo poche volte se la colonnina di mercurio non dovesse segnare livelli più bassi. Una situazione simile non può essere trascurata, c’è chi ha in mente una proposta rivoluzionaria in vista dei saldi invernali.
Saldi invernali: la proposta può cambiare tutto
Fare shopping è spesso terapeutico, proprio per questo ci sono persone che decidono di farlo soprattutto quando sono giù di morale, convinte di potersi sentire meglio quando hanno la possibilità di acquistare qualcosa a cui tenevano in modo particolare. In un periodo come questo, in cui sono in tanti a tagliare il superfluo (e l’abbigliamento non può proprio essere considerato tale), sono in tanti ad attendere i saldi invernali per poter acquistare soprattutto i prodotti più costosi, al massimo ci si può togliere qualche sfizio e puntare a maglioni, gonne o pantaloni, che possono avere un costo ridotto.
Fino ad ora, però, anche chi non ha grandi problemi sul piano economico, non è stato del tutto propenso all’idea di inserire nel proprio armadio un piumino o un cappotto, generando però non pochi problemi ai negozianti. Il calo negli introiti è infatti evidente un po’ ovunque.
Da qui nasce la proposta della Federazione dei negozi di abbigliamento Confesercenti, che ha avanzato l’idea di spostare l’inizio delle vendite a prezzo ridotto dal mese di febbraio. Su questo le opinioni sono però contrastanti: c’è chi ritiene che questo possa essere provvidenziale per rendere meno pesanti i mancati guadagni, chi invece ritiene questa mossa inutile, visto che molti da febbraio in poi iniziano a guardare già con interesse agli outfit per la primavera in arrivo.
È davvero la scelta giusta?
L’idea di spostare i saldi invernali a febbraio nasce da una duplice esigenza: dare sostegno ai negozianti, che hanno registrato un forte calo negli introiti in queste prime settimane di autunno, ma allo stesso tempo permettere a chi non lo ha ancora fatto di acquistare più avanti un capo a lungo sognato che si desidera mettere nel proprio armadio.
“Le temperature più alte del normale si sono protratte per tutto settembre e ottobre, condizionando negativamente il lancio delle collezioni invernali – sono le parole di Benny Campobasso, Presidente nazionale Fismo Confesercenti in una lettera inviata al Presidente della Conferenza Stato-Regioni Massimiliano Fedriga -. Le vendite di capi, calzature e accessori autunno-inverno sono in netto calo in tutti i territori, fino al -20% rispetto allo scorso anno. Il cambiamento climatico, che si aggiunge al caro vita che restringe il budget di spesa, finisce per creare ulteriori difficoltà ai negozi di abbigliamento. Slittare di un mese l’inizio dei saldi invernali permetterebbe di compensare gli effetti negativi. Le imprese sono state decisamente penalizzate da questo inizio di autunno, in questo modo potrebbero recuperare i profitti. Se la situazione restasse invariata, il tempo per vendere prodotti a prezzo pieno sarebbe poco”.
Nonostante questo, c’è chi è scettico. Pensare di mettere in commercio, anche se a prezzo ridotto, capi prettamente invernali quando le temperature potrebbero essere in alcune parti d’Italia simili a quelle primaverili potrebbe non essere la soluzione. C’è chi pensa invece sia ideale prolungare la durata dei saldi invernali, piuttosto che rinviarne l’inizio. Non resta che attendere per capire quale sarà la decisione finale.