Ecco come cambieranno le misure di sostegno ai nuclei familiari e quali saranno i nuovi strumenti decisi per dal governo per la prossima legge di bilancio.
A pagare il prezzo delle contingenze storiche, e ciò significa brutalmente crisi economica, sono come da prassi i cittadini dai redditi meno avvantaggiati. Una riflessione quantomai scontata, se non fosse che la Carta costituzionale garantisce pari dignità e opportunità ai cittadini; ed è a queste marmoree linee guida che deve attenersi il Parlamento, anche in tempi di escalation. L’Italia, in quanto Paese comunitario, conta anche sulle risorse provenienti dall’Europa.
Certo, il nefasto calendario pluriennale ha alternato gli effetti economico-finanziari di un’emergenza sanitaria di massa come quella del Covid, alla crisi del gas, delle bollette, fino ai consumi per via dell’inflazione, scaturita dagli eventi bellici nel cuore dello stesso vecchio continente. Restringendo la lente delle manifestazioni pratiche di un intenso periodo di regressione, i referenti ultimi hanno il ritratto dei nuclei familiari, i quali concentrano i rapporti di più soggetti di spesa a fronte del numero limitato delle entrate.
Specialmente per i lavoratori, l’innalzamento di un reddito passa difficilmente per l’incremento netto di uno stipendio quanto piuttosto dal differenziale operato da iniziative istituzionali di detassazione o di tagli sulle trattenute in busta paga (ovviamente, per quanto riguarda i dipendenti): un esempio è dato dall’odierno taglio del cuneo fiscale contributivo. Ad agire con maggiore incisività sono le misure applicate al lavoratore in presenza di un nucleo familiare a carico.
Nel contesto dei familiari a carico, gli assegni familiari rappresentano oramai un’istituzione. Nel corso degli ultimi anni, è stata praticata una radicale revisione che ha portato ad un importante accorpamento, noto come Assegno Unico e universale, distribuito a prescindere dal reddito. In questi giorni, iniziano a delinearsi le prime bozze del governo che porteranno alla Nadef e per quanto riguarda proprio le famiglie, si sta optando per un aggiornamento degli strumenti ereditati dal governo Draghi, o al limite alla reintroduzione di altrettanti precedenti misure.
Le famiglie, da un punto di vista contributivo, godono già di una serie di agevolazioni, quali la detrazione di diverse voci di spese seguita alla presentazione della dichiarazione dei redditi: al titolare della dichiarazione, i benefici si estendono infatti ai familiari. Con l’aggiornamento dell’Assegno Unico, le integrazioni saranno destinate ai nuclei con almeno tre figli; ciò che prima era considerata la soglia anagrafica dei figli (eccetto per i figli disabili), ossia l’età di 21 anni, si sta ora pensando ad estenderlo a beneficio di nuclei con universitari a cui garantire il termine degli studi.
Altra novità riguarda la reintroduzione delle detrazioni specifiche per i nuclei famigliari, che anche in questo caso, verranno calmierate sulla base del numero dei figli. Si darà avvio, invece, alla sperimentazione del quoziente familiare, basato sul maggior peso dei familiari a carico: per fare un esempio, lo si ritrova nel beneficio del superbonus edilizio, assegnato per una quota del 90% agli edifici unifamiliari. Nella Nadef, si ritroveranno, ancora, il rinnovo del taglio del cuneo fiscale contributivo per la legge di bilancio 2024 e contestuali misure di sostegno alla genitorialità.
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