L’Assegno Unico Universale avrà un aumento fino al 50%: ecco chi riceverà la maggiorazione e a partire da che mese
Anche per il 2024 il governo Meloni ha prorogato l’Assegno Unico Universale. Si tratta di una misura emessa per la prima volta nel marzo 2022 dal governo Draghi e destinata alle famiglie con figli a carico fino a 21 anni di età e senza alcun limite di età nel caso di figli che presentano una qualche disabilità.
L’importo dell’Assegno Unico varia a seconda dell’ISEE del nucleo familiare. Il suo importo è accreditato, mensilmente, direttamente sull’IBAN inserito in fase di domanda all’INPS. Per il 2024, poi, il governo ha inserito anche varie maggiorazioni: nel dettaglio l’ aumenta del 50% per alcuni nuclei familiari.
Assegno Unico maggiorato del 50% dal 2024: ecco per chi
A partire dal 1° gennaio 2024 le famiglie con quattro o più figli a carico potranno avere un aumento dell’assegno unico fino al 50%. Stessa cosa per le famiglie che hanno almeno tre figli di età compresa tra 1 e 3 anni ma, in questo caso, solo se l’ISEE del nucleo familiare non supera i 43mila euro. Inoltre, nel 2024, potrebbe essere introdotta una novità.
Dal primo giorno del nuovo anno potrebbe essere abolita la soglia anagrafica dei 21 anni che attualmente limita il diritto all’assegno unico per i figli che studiano. L’Assegno Unico arriverà fino alla fine degli studi ma questo accade solo per le famiglie con i redditi più bassi.
Inoltre, le famiglie con figli, potranno usufruire di altri bonus ed incentivi che, di fatto, sono cumulabili con l’Assegno Unico. Tra questi rientra il Bonus Asilo Nido che viene rafforzato ma non sarà gratis per il secondo figlio. Il contributo annuale salirà a 3.600 euro dal secondo figlio in su, se nella famiglia c’è un altro figlio sotto i 6 anni.
I lavoratori con figli a carico, poi, potranno avere una detassazione dei fringe benefit fino a 2mila euro annui. Le donne con due o più figli, invece, non pagheranno i contributi a carico dei lavoratori poiché questi saranno pagati dallo Stato. L’annullamento del pagamento dovrebbe essere fino ai 10 anni del secondo figlio, fino ai 18 anni del terzo.
A partire dal 2024, poi, è aggiunto un ulteriore mese di congedo parentale retribuito al 60%, utilizzabile da mamma o papà entro i 6 anni del bambino. Restano confermati gli altri mesi con indennità al 30% e l’indennità all’80% prevista dalla legge bilancio 2023. Infine ci sarà una super deduzione al 130% per chi assume a tempo indeterminato mamme, under 30, persone con invalidità e ex percettori del reddito di cittadinanza.