Come si evolverà la situazione, lato stipendi, nel mese di dicembre e poi nel 2024? L’analisi dello scenario tra buone e cattive notizie.
Il mese di dicembre è notoriamente molto atteso da contribuenti e pensionati per l’arrivo della tredicesima, un ‘extra stipendio’ che permette di tirare una boccata di ossigeno e consente di far fronte alle spese aggiuntive del periodo natalizio tra regali, pranzi e cenoni.
C’è una categoria di lavoratori che in questo scenario è protagonista per via delle discussioni in merito al prossimo rinnovo del contratto pubblico. A tal proposito è stata redatta una relazione tecnica che fa emergere la visione dell’esecutivo in tal senso, orientata ad erogare oltre ai due miliardi di anticipo altri tre miliardi nel 2024 da utilizzare per i rinnovi contrattuali a regime.
A queste risorse vanno ad aggiungersi, per gli aumenti dei dipendenti, altri 4 miliardi di finanziamenti erogati da comuni e regioni. Nel frattempo gli statali attendono tra il 15 e il 18 dicembre le anticipazioni del rinnovo contrattuale che porteranno ad un innalzamento del cedolino; come previsto dal Decreto Anticipi, oltre 2,5 milioni di dipendenti pubblici troveranno questa voce in busta paga: si tratta dell’indennità di vacanza contrattuale maggiorata prevista in anticipo, previa moltiplicazione per 6,7 volte.
Per fare un esempio un operatore di un ministero in fascia retributiva bassa riceverà 709 euro in più, invece un direttore arriverà a ricevere 1939 euro. L’importo una tantum sarà di 1516 euro per il personale medico e di 1118 euro per gli infermieri. Mentre un funzionario ministeriale troverà 1167 euro in più nel cedolino ed un assistente 872 euro.
L’anticipo degli aumenti contrattuali non sarà però previsto per alcune categorie di lavoratori. A cominciare dai precari della PA i quali non potranno ricevere alcun anticipo pur ottenendo da gennaio, l’indennità di vacanza contrattuale maggiorata mensilmente.
Il bonus una tantum non verrà erogato ai dipendenti comunali e provinciali: saranno comuni e province ad occuparsi dello stanziamento delle risorse a copertura dell’anticipo da versare nelle buste paga dei dipendenti ma non si tratterà di un’operazione facile. Inoltre anche nel loro caso bisognerà attendere gennaio per ricevere, in rate mensili, l’indennità di vacanza contrattuale. Occorre inoltre sottolineare che alcune categorie di lavoratori potrebbero dover restituire l’anticipo ricevuto, ad esempio nel caso in cui dovessero andare in pensione nei primi mesi del prossimo anno o se dovessero licenziarsi.
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