I cambiamenti climatici non si fanno sentire solo con le temperature più alte ma con eventi meteo estremi. Alcune zone sono a forte rischio.
Le alluvioni in Toscana e in Emilia-Romagna non sono che un assaggio dei fenomeni meteorologici che l’Italia affronterà nel prossimo futuro. Con il cambiamento climatico infatti non solo la media delle temperature stagionali si sta alzando ma gli eventi estremi stanno aumentando la loro frequenza. Le previsioni per l’area mediterranea non sono affatto incoraggianti per il futuro.
Quando si nominano uragani e tornado si pensa subito a quelli che colpiscono periodicamente le coste degli Stati Uniti. Tutti ricordano per esempio Katrina, l’uragano che colpì la Florida nel 2005 sfollando migliaia di persone. Ma gli scenari devastanti potrebbero farsi sempre più vicini poiché il nostro paese entro i prossimi vent’anni potrebbe fare esperienza di eventi simili.
Uno dei fenomeni che in Italia potrebbe diventare frequente entro il 2050 è quello del tornado, chiamato anche tromba d’aria per la sua forma. Verso le coste come ad esempio nell’area della Costiera Amalfitana si stanno già verificando diverse trombe marine. Finora non hanno provocato grossi danni nei centri abitati vicini alla costa ma potrebbe essere solo questione di tempo.
Oltre alle coste della Campania una seconda zona dove i tornado iniziano a comparire spesso è il Golfo Ligure, vicino a Genova. Si tratta in questo caso di eventi meteo che durano pochi minuti ma che generano venti di intensità tale da poter sollevare le macchine parcheggiate. In molti le documentano sui cellulari, quasi non realizzando il pericolo che possono rappresentare.
Anche la zona veneta della Pianura Padana non sarà sicura in futuro e viene da ricordare il tornado che nel 1970 partì dai Colli Euganei. Le fonti dell’epoca provano che questo fenomeno distrusse e scoperchiò diversi capannoni industriali provocando grosse perdite economiche. Morirono inoltre 36 persone che non riuscirono a sfuggire al vortice, che giunse fino a Venezia.
Altre zone costiere a rischio sarebbero invece quelle del Lazio, sul Mar Tirreno centrale. In particolare verso l’inizio della stagione calda non è difficile che si originino trombe marine a causa della temperatura più alta dell’acqua. Per ora la media prevede che ogni 100 km di costa possa originarsi al massimo un evento, ma è destinata ad aumentare.
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