Le ultime novità sul taglio delle pensioni, proseguono le proteste di sindacati e categorie, ecco qual è il piano del Governo. Tutte le informazioni utili.
Con la Legge di Bilancio per il 2024, il governo Meloni ha introdotto anche dei risparmi di spesa con tagli alle pensioni di alcune categorie di lavoratori. Una decisione che ha mandato su tutte le furie i diretti interessati e sollevato le proteste dei loro sindacati e associazioni di categoria, che hanno minacciato scioperi e manifestazioni. Una situazione tesa a cui il governo sta cercando di porre rimedio.
Se da una parte la nuova Manovra economica prevede aiuti e sgravi fiscali per alcune categorie, dall’altra introduce dei tagli di spesa per far quadrare i conti. Tra i soggetti colpiti da questi tagli ci sono i medici e alcune categorie di dipendenti pubblici che vedranno le loro pensioni penalizzate.
Questa scelta del governo ha suscitato le immediate proteste dei soggetti colpiti dal taglio, che hanno minacciato scioperi e azioni di protesta. Ora il governo sta cercando di mediare e di rimediare ma senza cambiare la Legge di Bilancio. Ecco le ultime novità da conoscere.
Le categorie professionali colpite dal discusso taglio delle pensioni, introdotto nella Legge di Bilancio 2024, sono i medici, come abbiamo detto, e tra i dipendenti pubblici sono interessati gli insegnanti delle scuole materne ed elementari, i funzionari e ufficiali giudiziari e i dipendenti degli enti locali. Il taglio consiste in una diversa modalità di calcolo della pensione, in senso penalizzante per queste categorie.
Per coloro che hanno lavorato negli anni tra il 1981 e il 1995 si è applicato finora un vecchio sistema di calcolo, risalente al 1965, che il governo ha deciso di modificare in senso peggiorativo, riducendo i coefficienti di rendimento e dunque facendo valere quegli anni di meno. In questo modo, quando i medici e i dipendenti pubblici indicati andranno in pensione prenderanno un assegno inferiore a quello che si sarebbero aspettati.
Da qui, sono scoppiate le proteste dei diretti interessati a cui il governo sta cercando di dare una risposta, con una parziale modifica del provvedimento ma senza stravolgere la Legge di Bilancio. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze sta preparando un maxi emendamento che prevede una rinuncia al taglio, tornando alla precedente valutazione, ma solo per le pensioni di vecchiaia e solo per l’anno 2024.
Dunque il taglio, calcolato con il nuovo sistema di valutazione, sarà applicato solo alle pensioni anticipate e poi dal 2025 a tutti. Per placare le proteste, il governo sta tentando un parziale dietrofront sulla riduzione delle pensioni per le categorie interessate. Lo sciopero annunciato dai soggetti coinvolti per il 5 dicembre prossimo, però, potrebbe tenersi lo stesso.
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