Jerry Calà svela il dramma che lo ha segnato profondamente e la sua incredibile risalita nel mondo dello spettacolo.
Jerry Calà, un’icona intramontabile dello spettacolo italiano, si erge come una figura poliedrica nel panorama dell’intrattenimento. Nato il 28 marzo 1951 a Catania, Calà ha conquistato il pubblico con la sua straordinaria versatilità, abbracciando ruoli da attore, comico, conduttore televisivo e regista. Durante un’entusiasmante chiacchierata su Oggi è un altro giorno, Jerry Calà ha ripercorso il drammatico incidente del lontano 7 febbraio 1994, evidenziando le sfide incontrate anche nel mondo dello spettacolo.
Jerry Calà ha vissuto un drammatico volo di 10 metri nell’Adige a causa di un incidente automobilistico. Le fratture, l’emorragia, e l’attesa di soccorso hanno plasmato una nuova prospettiva sulla vita per l’attore. Un pescatore fortunato lo ha trovato, e Calà ha raccontato: “Dopo l’impatto mi sono accorto che avevo le gambe fuori uso. Ho cercato il telefonino per chiamare i soccorsi, ma quella sera l’avevo lasciato a casa. Sono così stato cinque ore ad urlare, ma continuavo a pensare che non poteva finire tutto così”.
In un momento di rottura nella sua vita, a seguito dell’incidente, le voci pessimistiche circolavano nel suo ambiente, annunciando la sua fine nel mondo del lavoro. Ma Jerry ha sfatato questi pronostici, risorgendo con determinazione e persino producendo un film da protagonista. Dopo un intervento chirurgico e mesi di recupero, ha dimostrato una forza straordinaria nel ritorno al lavoro, conquistando persino l’Arena di Verona da solo.
“Lo stiamo perdendo”: Le parole che hanno ridefinito la vita di Jerry Calà
Jerry Calà ha condiviso un momento toccante durante i soccorsi dopo l’incidente: “È arrivato un ragazzo che si è avvicinato e mi ha riconosciuto subito e gli ho detto vai a chiamare l’ambulanza. Per la prima volta ho sentito una frase che dicono nei film cioè ‘Lo stiamo perdendo’…”.
Un’esperienza che ancora oggi ritorna quando le sente in telefilm come Grey’s Anatomy: “Sembrava Grey’s Anatomy, sentivo che dicevano ‘lo stiamo perdendo’. Quando lo sento nei telefilm mi sento male. L’incidente mi ha resettato la classifica dei valori della vita. Io ero insopportabile, quando uscivano i film chiamavo tutte le cassiere dei cinema d’Italia per chiedere come erano andati gli incassi. Nel lavoro sono diventato molto più coraggioso. Io avevo la sindrome dei gatti, sul palco ero sempre spalleggiato da tre amici e avevo paura di esibirmi da solo. Dopo l’incidente sono cambiato, ho fatto i miei show da solo e sono arrivato all’Arena di Verona”