Piero Pelù è uno dei cantanti più amati nel nostro Paese. Ma quale dramma ha ispirato un suo grandissimo successo? Ecco il retroscena.
Piero Pelù è un cantautore dalla fulgida carriera. Ha venduto milioni di dischi e si è sempre distinto nel panorama musicale nostrano. Ma quale racconto straziante ha condiviso? Ecco tutti i dettagli della vicenda.
Piero Pelù è un artista originario di Firenze e ha iniziato ad essere attirato dalla musica quando era ancora al liceo. Ha fatto il suo esordio con i Litfiba nel 1980. Il loro primo album: Desaparecido risale al 1985. Negli anni ’90 il gruppo vira verso il rock grunge ottenendo sempre successo. A un certo punto però il loro frontman ha deciso di lasciare la band.
Il debutto del cantante come solista risale al 1999. L’anno seguente è uscito il suo primo libro: Perfetto difettoso. Poco dopo è uscito il suo primo album da solista: Né buoni né cattivi. Due anni dopo ha duettato con Angunn nel brano Amore immaginato. Nel 2005 ha partecipato al concerto corale Live 8 a favore della cancellazione dei debito nei Paesi in via di sviluppo.
Nel corso della sua magnifica carriera è stato anche coach della prima edizione del talent show The Voice of Italy. Nel 2018 ha partecipato al Festival di Sanremo duettando con Claudio Baglioni con la canzone Il tempo di morire. Ma com’è nato il suo maggior trionfo? Ecco la spiegazione.
Piero Pelù: “ero sdegnato”
L’ultimo album un studio di questo artista risale al 2020. Negli ultimi tempi ha voluto ricordare l’origine di uno dei suoi successi più travolgenti in occasione di un’intervista durante il programma BSMT.
Il mio nome è mai più risale al 2000 ed è un brano firmato da Piero Pelù, Jovanotti e Luciano Ligabue. Ha venduto milioni di copie, un vero trionfo. La canzone, però, ha un’origine molto drammatica. Ben prima di quella in Ucraina dopo la Seconda Guerra Mondiale l’Europa è stata straziata da un’altra guerra, quella nella ex Jugoslavia. Nel marzo del 1999 la Nato decise di bombardare Belgrado in Serbia e Pristina in Kosovo.
Il musicista ha sottolineato di essere obiettore di coscienza dal 1982 e di essere stato contrario a quest’operazione militare. Grazie ai tantissimi soldi raccolti e donati a Emergency Gino Strada ha potuto creare ben tre ospedali di guerra. “L’abbiamo fatto per lo sdegno di quello che stava accadendo” ha affermato il cantautore. Una pagina davvero tragica che le nuove generazioni magari potranno approfondire grazie a questa canzone.