Il Papa non sta affatto bene e anche domenica scorsa non ha fatto nulla per nasconderlo. Cosa succederà adesso?
Non è un mistero che le condizioni di salute del pontefice siano sempre più precarie. Durante l’ultimo Angelus in piazza San Pietro papa Bergoglio è apparso molto provato e le parole che ha rivolto ai fedeli sono state chiare e inequivocabili.
«Oggi non posso affacciarmi dalla finestra perché ho questo problema di infiammazione ai polmoni e a leggere la riflessione sarà mons. Braida, che le conosce bene perché è lui che le fa e le fa sempre così bene!», ha detto il papa argentino, che non è riuscito nemmeno ad affacciarsi per un istante per salute i fedeli radunatisi come sempre in piazza San Pietro.
Una scena che ai cattolici di tutto il mondo ha ricordato inevitabilmente i momenti finali del pontificato di Giovanni Paolo II, quando il papa polacco era fortemente limitato dalla malattia. A preoccupare i fedeli è stato soprattutto l’accenno di Francesco all’infiammazione ai polmoni, una condizione seria per chiunque, a maggior ragione per un uomo della sua età.
Come sta papa Francesco? Il comunicato della Santa Sede e il commento di un virologo
La Santa Sede si è affrettata a tranquillizzare i fedeli con un comunicato sulle condizioni di salute del Papa, spiegando che «il Santo Padre soffre di un leggero stato influenzale». «Per escludere complicazioni polmonari – prosegue la nota vaticana – si è sottoposto a una Tac, che ha dato esito negativo». Tutto a posto dunque? Per capirci di più il giornalista Oliviero Marchesi di “Di più” si è rivolto al noto virologo Fabrizio Pregliasco.
«Una cosa, sul Papa, appare certa: bene, purtroppo, non sta», esordisce Pregliasco. Una conclusione, continua l’esperto del virus dell’influenza, suggerita da un fatto. «È evidente – dice Pregliasco – che in questo momento è curato con pesanti dosi di farmaci: il suo volto, nelle ultime immagini, è apparso gonfio, come spesso succede quando si prendono farmaci antinfiammatori, e lui ha infilati sotto la pelle della mano gli aghi cannula di chi è sottoposto a flebo».
Come spiegare però la distanza tra il comunicato del Vaticano (secondo cui Francesco ha una semplice influenza) le parole di papa Francesco che invece ha parlato di un’infezione polmonare? Può anche darsi, ipotizza Pregliasco, che il pontefice «si sia espresso in modo impreciso quando ha detto: “Ho un’infiammazione ai polmoni”». Detto questo, avverte il virologo, «anche una semplice influenza senza polmonite, in un paziente anziano come Sua Santità, può provocare gravi conseguenze: una ridotta capacità di respirare e disturbi del cuore, come tachicardia e aritmia».
Papa Francesco e la salute: cosa succederà nei prossimi mesi
Questo in particolare quando la salute della persona anziana è già compromessa per altri motivi. «E io penso – aggiunge Pregliasco – che la salute di papa Francesco sia già precaria da diversi anni».
Più di un elemento lo fa pensare: dal ricovero dello scorso marzo per una polmonite agli affanni respiratori durante varie udienze (segni di una evidente fragilità del suo apparato respiratorio). Tutti malanni che si aggiungono al fatto da sessantasei anni l’anziano pontefice – il prossimo 17 dicembre Francesco taglierà il traguardo delle 87 primavere – vive con un pezzo di polmone in meno, asportatogli a causa di tre cisti.
In più ci da mettere sul conto ci sono altri acciacchi come l’asportazione di un pezzo di intestino e il dolore al ginocchio destro che lo costringe sulla sedia a rotelle per gran parte del tempo (e senza fare attività fisica cuore e polmoni si affaticano).
È azzardato dire adesso se la salute malferma costringerà il Papa a “dimettersi” come ha fatto Benedetto XVI o semplicemente a ridurre le sue attività. I prossimi mesi diranno di più. Una cosa però appare certa, conclude il virologo del San Raffaele: difficile che Francesco possa ancora reggere a lungo una vita frenetica come quella di ora, fatta di tanti impegni, incontri, viaggi internazionali. «Per forza di cose dovrà presto “rallentare i ritmi, fare una vita più tranquilla. E credo che proprio i suoi medici gli stiano dando consigli in questo senso».