Le correzioni riguardano l’indicatore ISEE ed una sua erronea compilazione: ecco le possibili conseguenze e come rimediare.
Sappiamo che l’ISEE è un documento di indicazione della situazione economica di un nucleo famigliare. L’indicatore prende in considerazione due elementi fondamentali che vanno a comporre lo status economico-finanziario complessivo del nucleo: i redditi di tutti i componenti ed i loro patrimoni. Definito dunque l’ISEE di famiglia, ecco che è possibile accedere a bonus ed agevolazioni economiche erogate dallo Stato e da altri enti di supporto.
Poniamo però il caso che un nucleo famigliare abbia ottenuto una o più agevolazioni, come ad esempio l’Assegno Unico, proprio in base all’ISEE presentato e che la sua compilazione, tuttavia, sia stata effettuata in modo erroneo: ebbene, cosa succede in questi casi? Il nucleo famigliare incorrerà in sanzioni ed ammende? Oppure dovrà restituire in toto il valore del beneficio ricevuto senza averne pieno diritto?
Occorre prestare particolare attenzione perché i nuclei che si trovassero ad aver ottenuto benefici e supporti economici sulla base di un ISEE errato rischiano sanzioni particolarmente cospicue, dai 5.000 Euro fino ai 25.000 Euro: il principio applicato per le sanzioni amministrative nei casi di ricezione indebita, infatti, si basa sulla moltiplicazione fino al triplo del valore dell’agevolazione ottenuta senza averne diritto. Un salasso, in altre parole. Dunque cosa fare se ci si accorge di trovarsi in questa situazione?
Sono due le procedure che è possibile seguire per correggere un ISEE sbagliato e non rischiare, quindi, di incorrere in sanzioni particolarmente salate a seguito dell’ottenimento di benefici non dovuti: la prima consente di integrare le informazioni mancanti attraverso il modulo FC3; la seconda, invece, nel caso in cui ad ingenerare gli errori sia stata la Dichiarazione Sostitutiva Unica – DSU, consiste nel ripresentarla corretta, in modo da avanzare la richiesta del ricalcolo.
In alcuni casi, l’errore può essere stato compiuto dall’intermediario al quale ci siamo rivolti per la compilazione tanto della DSU quanto dell’ISEE, come ad esempio un operatore di un patronato CAF oppure un esperto del settore, come il nostro commercialista. In queste circostanze, occorre inviare una diffida all’intermediario a cui ci siamo appoggiati, avanzando eventualmente richiesta di risarcimento in caso si renda necessario.
Inoltre, consideriamo un aspetto di non poco conto: la sanzione amministrativa non è l’unica conseguenza spiacevole a cui potremmo dover far fronte; se l’agevolazione percepita indebitamente, infatti, supera il valore di 3.999,96 Euro, è contemplata anche la conseguenza della reclusione. Per questo motivo è di particolare importanza accertarsi che la documentazione presentata sia fedele in tutto e per tutto alla reale situazione economica dell’intero nucleo famigliare.
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