La pensione anticipata con l’Ape Sociale subisce un duro colpo nel 2024: nuovi requisiti escludono molti lavoratori. Scopri l’elenco completo delle categorie che non potranno più fare domanda.
Scade il 31 dicembre 2023, ma c’è una notizia che potrebbe cambiare le carte in tavola per chi sognava di accedere all’Ape sociale nel 2024. Il governo ha annunciato una proroga, estendendo il termine al 31 dicembre 2024. Ma attenzione, perché non è tutto oro quello che luccica: c’è un taglio nella lista dei potenziali beneficiari.
Se avete pianificato di appendere il casco da conducente di muletti entro il prossimo anno, potreste avere una brutta sorpresa. Il governo ha deciso di ridurre i lavori gravosi ammissibili, e questo potrebbe compromettere i piani di pensionamento con l’Ape sociale nel 2024. Se vi state chiedendo quali sono i nuovi requisiti per accedere all’Ape sociale nel 2024, state per scoprire che sono cambiati notevolmente rispetto agli anni precedenti. La platea dei beneficiari si sta restringendo, e ora la misura si rivolge principalmente a lavoratori addetti a mansioni gravose, invalidi, disoccupati e caregivers.
Gli esclusi dalla pensione a 63 anni
L‘Ape sociale è stata introdotta nel 2017 e ha subito diverse modifiche nel corso degli anni. La vera rivoluzione è arrivata nel biennio 2022-2023, quando il numero di attività di lavoro gravoso è aumentato in modo significativo. Tuttavia, nel 2024, il governo ha deciso di fare marcia indietro, riducendo nuovamente le attività gravose previste.
I lavori gravosi previsti oggi sono:
- Conciatori di pelli e pellicce;
- Addetti ai servizi di pulizia;
- Facchini;
- Conducenti di camion o mezzi pesanti in genere;
- Macchinisti dei treni e personale viaggiante;
- Guidatori di macchinari per la perforazione nelle costruzioni e gruisti;
- Infermieri o ostetriche che operano su turni nelle sale operatorie e sale parto;
- Maestre ed educatori di asilo nido e scuola dell’infanzia;
- Edili e addetti alla manutenzione degli edifici;
- Operatori ecologici e tutti gli addetti alla raccolta e allo smistamento dei rifiuti;
- Addetti alla cura, per professione, di persone non autosufficienti.
- Lavoratori marittimi;
- Pescatori;
- Operai agricoli;
- Operai siderurgici.
Per coloro che rientrano nei requisiti, l’Ape sociale offre la possibilità di andare in pensione a 63 anni, ma attenzione alle limitazioni. Le attività gravose devono essere state svolte per almeno sette degli ultimi dieci anni o sei degli ultimi sette anni. Ma non è tutto oro quello che luccica con l’Ape sociale. La misura ha alcune caratteristiche salienti che potrebbero non fare felici tutti coloro che ne beneficiano. Si tratta di una soluzione temporanea, che cessa automaticamente al compimento dei 67 anni. Inoltre, gli importi massimi sono limitati a 1.500 euro al mese, e la tredicesima mensilità è fuori discussione.