Il maestro si è confessato a cuore aperto, rivelando in un’intervista il momento complicato che sta vivendo.
“E chi lo sa se dirigerò al Festival anche nella prossima edizione”, è una colonna portante di Sanremo a parlare, dopo tanti anni da protagonista Beppe Vessicchio potrebbe non tornare sul palco dell’Ariston. Il periodo difficile che il maestro sta affrontando potrebbe precludergli la presenza alla 74esima edizione del Festival, che tra l’altro sarà l’ultima di Amadeus nelle vesti di direttore artistico.
Nella lunga intervista concessa qualche tempo fa ai microfoni de Il Giornale, Vessicchio si è sbottonato su una questione particolarmente delicata che lo ha coinvolto. E pensare che qualche tempo fa qualcuno aveva addirittura fatto il suo nome per il ruolo di conduttore: “Ci aveva pensato Claudio Baglioni all’epoca di Claudio Bisio e Virginia Raffaele. Aveva pensato un ruolo per me e anche il vicedirettore Fasulo era d’accordo”. Lo scenario oggi è completamente differente e il motivo è stato svelato proprio dal direttore d’orchestra.
Beppe Vessicchio porta la Rai in tribunale: “Non posso firmare contratti”
Sarà molto difficile rivedere una leggenda del Festival di Sanremo sul palco dell’Ariston, Beppe Vessicchio potrebbe aver chiuso definitivamente con la Rai dopo i procedimenti legali che lo hanno visto protagonista. Il celebre maestro infatti avrebbe intavolato una causa contro l’emittente per il mancato riconoscimento dei diritti su alcune musiche da lui composte, in particolare quelle per la trasmissione La prova del cuoco.
Parlando ai microfoni de Il Giornale, Vessicchio ha ammesso come la storia d’amore con la rete sia ai titoli di coda: “C’è un procedimento che mi riguarda per una questione di diritti connessi. Non s’è più fatto niente. Al momento non posso ancora avere contratti con Rai”. Mentre pronunciava queste parole è stato il Tribunale di Roma a dargli ragione in prima istanza con una sentenza storica per i rapporti tra autori e colossi televisivi.
Nella chiosa l’amara conclusione del direttore d’orchestra non lascia spazio a molte interpretazioni: “Visto quanto in media durano processi e appelli in Italia, penso che la mia storia con la Rai sia finita”. A meno di clamorosi colpi di scena, poche le probabilità di vederlo comparire alla kermesse musicale: “Dipende da chi ci va. Se è un amico mi chiama, altrimenti no. Ad esempio Mario Biondi mi chiamerebbe”.